(AGI) - Roma, 24 mar. - I prezzi bassi del petrolio paradossalmente non hanno avuto effetti benefici sulle economie dei paesi avanzati. Anzi, nell'ultimo periodo, a forti cali nelle quotazioni del greggio si sono avuti altrettanto accentuate discese dei listini azionari e rallentamenti nella crescita delle economie avanzate. "I prezzi del petrolio - scrivono Maurice Obstfeld, Gian Maria Milesi-Ferretti e Rabah Arezki del Fondo Monetario Internazionale nell'articolo 'Oil Prices and the Global Economy: It's Complicated' - sono stati persistentemente bassi per oltre un anno e mezzo, ma come documentera' il World Economic Outlook di aprile, la 'boccata d'ossigeno' ampiamente prevista per l'economia globale deve ancora concretizzarsi. Noi sosteniamo che, paradossalmente, i benefici a livello globale derivanti dai bassi prezzi ci saranno solo dopo che le quotazioni avranno recuperato un po' e le economie avanzate avranno fatto maggiori progressi che superino il contesto attuale di bassi tassi di interesse". Da giugno 2014 i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 65% in termini di dollari statunitensi (circa 70 dollari) ma allo stesso tempo la crescita ha progressivamente rallentato in molti paesi. Anche tenendo conto dell'apprezzamento del 20% del dollaro nel periodo considerato (in termini nominali effettivi), il declino dei prezzi del petrolio in valuta locale e' stato in media superiore a 60 dollari.
"Questo risultato ha lasciato perplessi molti osservatori, compresi noi del Fondo, che avevano creduto che le riduzioni del prezzo del petrolio avrebbero avuto effetti positivi per l'economia mondiale". Negli ultimi 6 mesi infatti i mercati azionari mondiali hanno avuto la tendenza a scendere quando i prezzi del petrolio calavano, non quello che ci si aspetterebbe. Da agosto 2015 la correlazione tra i prezzi azionari e petrolio non solo e' stata positiva, ma e' raddoppiata rispetto al precedente periodo iniziato ad agosto 2014. Inoltre, secondo gli studiosi del Fondo, "i prezzi persistentemente bassi del petrolio complicano la conduzione della politica monetaria".
Per di piu', l'attuale situazione di bassi prezzi del petrolio potrebbe innescare una serie di eventi negativi tra cui default aziendali e sovrani, situazioni in grado di influenzare i gia' nervosi mercati finanziari. Per questo, la possibilita' di tale feedback negativo rende piu' attuali e urgenti le riforme strutturali e finanziarie in modo specifico per ciascun paese, concludono gli economisti dell'Fmi. (AGI)
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