Roma - A gennaio il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra un incremento dell'1,0% rispetto a dicembre 2015, con variazioni positive sia sul mercato interno (+1,2%) sia su quello estero (+0,4%). Lo rileva l'Istat aggiungendo che, corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 20 di gennaio 2015), il fatturato totale segna un calo tendenziale dello 0,3%, sintesi di una flessione dello 0,6% sul mercato interno e un incremento dello 0,3% su quello estero. L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 3,3%: il contributo piu' ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi.
Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo diminuisce dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti (-0,8% per il fatturato interno e -0,4% per quello estero). Gli indici destagionalizzati del fatturato registrano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+1,6%), i beni di consumo (+1,0%) e i beni intermedi (+0,8%), mentre segna una diminuzione per l'energia (-1,8%). Per il fatturato l'incremento tendenziale piu' rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,9%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-11,2%).
Per gli ordinativi totali all'industria, a gennaio si registra un incremento congiunturale dello 0,7%, con variazioni positive per gli ordinativi interni (+0,6%) e per quelli esteri (+0,8%). Lo rileva l'Istat aggiungendo che, nel confronto con il mese di gennaio 2015, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento dello 0,1%. L'incremento piu' rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali (+24,6%), mentre la flessione maggiore si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,4%).
Restano ferme le vendite al dettaglio a gennaio. L'indice del valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantita' che dei prezzi, riferisce l'Istat, presenta una variazione nulla rispetto a dicembre 2015. Nella media del trimestre novembre 2015-gennaio 2016, il valore delle vendite registra invece una variazione negativa dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, l'indice grezzo del valore diminuisce dello 0,8%. Anche l'indice in volume registra una variazione nulla rispetto a dicembre 2015, mentre presenta una variazione negativa rispetto a gennaio 2015 (-1,6%). Nel trimestre novembre 2015 gennaio 2016 il volume delle vendite registra una diminuzione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con dicembre 2015, il valore delle vendite resta invariato per i prodotti alimentari e aumenta dello 0,1% per quelli non alimentari. Il volume delle vendite aumenta invece dello 0,3% per i prodotti alimentari mentre diminuisce dello 0,1% per quelli non alimentari.
Nel trimestre novembre 2015-gennaio 2016, si registra una variazione negativa per il valore complessivo delle vendite (-0,1%), sintesi di una diminuzione dello 0,1% per le vendite di prodotti non alimentari e di una variazione nulla per le vendite di prodotti alimentari. Con riferimento allo stesso periodo, il volume delle vendite dei prodotti alimentari mostra una variazione nulla mentre quello delle vendite dei prodotti non alimentari registra una diminuzione dello 0,4%, per una flessione complessiva dello 0,2%. Nel confronto con il mese di gennaio 2015 aumenta il valore delle vendite delle imprese della grande distribuzione (+0,6%) mentre diminuisce quello delle imprese operanti su piccole superfici (-2,0%).
Nella grande distribuzione il valore delle vendite aumenta, in termini tendenziali, dello 0,1% per i prodotti alimentari e dell'1,5% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici, le vendite diminuiscono del 2,8% per i prodotti alimentari e del 2,0% per quelli non alimentari. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, si registra a gennaio un aumento sia per le vendite degli esercizi specializzati (+3,9%) sia, in misura decisamente piu' contenuta, per quelle degli esercizi non specializzati (+0,1%). Tra questi ultimi, le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare diminuiscono dello 0,2%, mentre quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare aumentano del 2,1%. In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, diminuiscono le vendite di ipermercati e supermercati (rispettivamente -0,4% e -0,3%) mentre aumentano quelle dei discount (+0,8%). Per quanto riguarda il valore delle vendite di prodotti non alimentari, si registrano a gennaio andamenti negativi per tutti i gruppi, con le sole eccezioni di Giochi, giocattoli, sport e campeggio (+2,5%), Utensileria per la casa e ferramenta (+1,2%) e Mobili, articoli tessili, arredamento (+0,1%). Le flessioni piu' marcate riguardano i gruppi Prodotti farmaceutici (-3,6%) e Dotazioni per l'informatica, telecomunicazioni e telefonia (-2,2%).
Torna a crescere l'export extra Ue (+3,3%) a febbraio, mentre le importazioni restano pressoche' ferme (+0,1%). Lo comunica l'Istat sottolineando che il surplus commerciale (+2.616 milioni) e' di poco inferiore rispetto allo stesso mese del 2015 (+2.787 milioni). L'incremento congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue, informa l'istituto di statistica, coinvolge tutti i raggruppamenti principali di beni, con l'eccezione dell'energia (-27,2%). I beni strumentali (+5,6%) e i prodotti intermedi (+4,0%) registrano la crescita piu' sostenuta. La ripresa dell'export a febbraio 2016, dopo la marcata flessione registrata nel mese precedente (-6,2%), si traduce in una dinamica congiunturale su base trimestrale debolmente negativa (-0,6%) ma che risulta positiva (+0,4%) al netto della componente energetica (-22,2%). Soltanto i beni di consumo non durevoli (+3,7%) sono in marcata espansione. La contrazione mensile delle esportazioni su base annua (-2,8%) e' piu' ampia (-4,7%) al netto dell'effetto dovuto alla differenza nei giorni lavorativi (21 a febbraio 2016 rispetto a 20 di febbraio 2015).
Il confronto con febbraio 2015, spiega l'Istat, e' particolarmente penalizzante anche perche' in quel mese si verificarono importanti movimentazioni di mezzi di navigazione marittima verso gli Stati Uniti, che pesano per oltre 3 punti percentuali sulla flessione tendenziale dell'export verso i paesi extra Ue. Anche le importazioni sono in contrazione (-2,1%). Tuttavia, al netto dell'energia (-30,0%), risultano in forte crescita (+6,9%). Il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici (+4,3 miliardi) e' in diminuzione rispetto a febbraio 2015 (+5,1 miliardi). A febbraio prosegue il calo delle vendite di beni verso la Russia (-20,2%), iniziato a maggio 2014. Inoltre, per il secondo mese consecutivo, si registra una flessione delle esportazioni verso gli Stati Uniti (-10,7%). Giappone (+13,7%), paesi Asean (+12,5%) e Cina (+7,6%) fanno invece registrare un sostenuto incremento delle vendite. Le importazioni da Russia (-31,8%), Opec (-15,2%) sono in forte calo mentre gli acquisti da paesi Asean (+19,6%), Turchia (+16,3%) e Svizzera (+10,4%) risultano in espansione. (AGI)