(AGI) - Roma, 10 mar. - Controlli telematici in tutta Europa, classificazione dell'olio in frantoio entro il mese di febbraio e pubblicazione dei dati mensili del SIAN. Sono queste, in sintesi, le proposte che Assitol, L'Associazione Italiana dell'industria olearia, rilancia dopo il "si'" del Parlamento Europeo al contingente extra di olio proveniente dalla Tunisia, come garanzia contro il rischio di frodi.
"A nostro avviso - osserva Angelo Cremonini, presidente del Gruppo Olio d'oliva dell'associazione - l'unico modo per garantire la tracciabilita' sull'olio in arrivo, non soltanto da altri Paesi europei, ma anche da quelli extra-UE, e' rappresentato dal Sian, la rete telematica che oggi consente in Italia di monitorare tutti i movimenti dell'olio prodotto e messo in commercio. Questo modello, al momento soltanto italiano, dovrebbe diventare al piu' presto europeo".
A cominciare dal frantoio, fino al commerciante di prodotto sfuso, gia' oggi nel nostro Paese e' possibile seguire tutti i passaggi dell'olio d'oliva, documentati nei Registri di carico e scarico delle aziende, e verificabili telematicamente dagli enti di controllo del settore. Inoltre, grazie alla rete elettronica del SIAN, le autorita' giudiziarie hanno scoperto e bloccato numerosi tentativi di contraffazione. "Le nuove tecnologie sono fondamentali anche nella lotta alle frodi - afferma Cremonini - in particolare contro quelle basate su falsa documentazione. Inoltre il sistema telematico ci fornisce un quadro esatto della produzione di olio, che rappresenta un mezzo fondamentale nella prevenzione di eventuali truffe. Ecco perche' rilanciamo l'idea dell'obbligo della tenuta del SIAN su tutto il territorio comunitario".
L'Associazione sottolinea anche l'importanza di pubblicare ogni mese i dati del SIAN, che possono fornire un'immagine significativa dell'andamento del settore. "E' una questione di trasparenza e darebbe ulteriori garanzie alle autorita' competenti e al consumatore finale", commenta il il presidente del Gruppo olio d'oliva.
Assitol propone di "classificare l'olio entro breve tempo dopo la frangitura delle olive in frantoio. Entro il mese di febbraio - spiega ancora Cremonini - o, in alternativa, almeno due settimane prima della messa in vendita, l'olio deve essere 'catalogato' e certificato. Una situazione che, come e' evidente, puo' favorire i tentativi di contraffazione".
Gli industriali vedono con favore la proposta De Castro di segmentare i flussi di import mese per mese, tramite l'introduzione di licenze ad hoc. "Questo impedirebbe di concentrare l'offerta soltanto in alcuni periodi dell'anno - sottolinea il presidente Cremonini - ridistribuendola in maniera piu' equa".(AGI)
Bru