(AGI) - Brasilia, 8 mar. - Cominciano a cadere i pezzi da novanta nell'inchiesta sullo scandalo 'Petrobras', che coinvolge il colosso energetico statale brasiliano e il giro di tangenti da almeno 2 miliardi di dollari di cui sarebbe stato il fulcro: la magistratura federale ha infatti condannato a diciannove anni e quattro mesi di reclusione per corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere il magnate Marcelo Odebrecht, fino allo scorso dicembre presidente e amministratore delegato dell'omonimo gruppo edilizio e di engineering, il piu' importante dell'intera America Latina. Il 47enne costruttore, che si e' sempre protestato innocente, diventa cosi' la figura di rango piu' elevato nei cui confronti e' stato emesso verdetto di colpevolezza nell'ambito della cosiddetta Operazione 'Car Wash'. Analoga pena e' stata inflitta a Marcio Faria e Rogerio Santos, due dirigenti della sua stessa compagnia ma a lui subordinati. Odebrecht si trovava in custodia preventiva fin dal giugno 2015, quando fu arrestato. La figura piu' illustre coinvolta nell'intricata vicenda resta comunque l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio 'Lula' da Silva, fermato venerdi' scorso e interrogato per oltre tre ore dalla polizia. Il settantenne Lula al momento non risulta peraltro essere stato incriminato, ma il progressivo indebolimento delle sua posizione rischia di travolgere anche Dilma Rousseff, succedutagli alla guida del Paese e del Pt, il Partito dei Lavoratori. (AGI)
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