Pechino - La Cina crescera' tra il 6,5% e il 7% nel 2016 e il tasso di crescita del Paese non dovra' scendere sotto il 6,5% annuo fino al 2020. Sono le previsioni contenute nel rapporto di lavoro del governo cinese presentato odal primo ministro Li Keqiang all'apertura della sessione annuale dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento cinese. Il tasso di crescita, a forbice, era gia' stato pre-annunciato il mese scorso dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, l'organo di pianificazione economica del governo che si occupa della formulazione del nuovo piano quinquennale 2016-2020. Per l'anno in corso, la Cina punta anche a contenere l'aumento dell'inflazione entro il 3% e a creare piu' di 10 milioni di posti di lavoro nelle aree urbane. Per il 2016 la Cina prevede anche di toccare il 3% nel rapporto deficit/pil, in aumento rispetto al 2,3% registrato nel 2015, secondo i dati ufficiali, e al livello piu' alto dal 1979. Gli annunci riflettono le decisioni gia' prese dal Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, l'organo decisionale allargato del partito, che si era riunito nel quinto plenum a ottobre scorso per stabilire le proposte per il nuovo piano quinquennale. Tra gli obiettivi di medio periodo confermati c'e' il raddoppio del pil entro il 2020 - rispetto al valore del 2010 - per evitare alla Cina di cadere nella 'trappola' di un Paese a reddito medio. (AGI)