(AGI) - Roma, 2 mar. - Con 72.300 ettari di terreno coltivati da 10 mila aziende e 1.300 cantine, in Italia si trova il 22% dei vigneti mondiali coltivati con metodo biologico. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione della presentazione del Dossier elaborato con Symbola "Dal metanolo al primato del Made in Italy, i 30 anni che hanno rivoluzionato il vino italiano".
Il boom nella produzione di vino biologico Made in Italy non e' solo l'unico cambiamento che si e' verificato nel trentennio, ma significative novita' hanno riguardato anche il recupero dei vitigni autoctoni con il record di 1200 esemplari presenti in Italia e l'arrivo del QR code in etichetta per garantire la tracciabilita' dal tralcio al bicchiere attraverso lo smartphone. Ma c'e' anche la possibilita' di verificare sul web il contrassegno presente sulle bottiglie per avere informazioni sul prodotto, oltre che per essere garantiti rispetto al rischio di imitazioni.
Dal 4 agosto 2008 - segnala la Coldiretti - e' arrivata la possibilita' di mettere in commercio i vini a denominazione di origine nel formato bag in box, gli appositi contenitori in cartone e polietilene dotati di rubinetto che consentono di spillare il vino senza far entrare aria, garantendone la conservazione. In questi anni sono stati anche introdotti per la prima volta i primi tappi di vetro al posto di quelli di sughero, e' arrivato lo spumante Made in Italy con polvere d'oro, quello fatto invecchiare nel mare e la bottiglia di spumante con fondo piatto per aumentare la superficie che i lieviti hanno a disposizione per assolvere al meglio il loro compito. Ma negli ultimi trenta anni sono stati evidenti anche gli effetti dei cambiamenti climatici con la presenza della vite che si e' spostata verso l'alto fino a quasi 1200 metri di altezza come nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta, dove dai vitigni piu' alti d'Europa si producono le uve per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop.
Un capitolo a parte - conclude la Coldiretti - e' rappresentato dalla nascita e diffusione del "Wine beauty" iniziato con il bagno nel vino, ma che oggi riguarda dal dopobarba all'amarone alla crema viso alla linfa di vite, dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema antieta' allo spumante allo shampoo al vino rosato o allo stick labbra agli estratti di foglie di vite.(AGI)
Bru