(AGI) - Pechino, 1 mar. - Manifatturiero cinese in calo per il settimo mese consecutivo a febbraio e ai minimi dal novembre 2011. Il Purchasing Managers' Index (Pmi) calcolato dall'Istituto Nazionale di Statistica cinese si e' fermato a quota 49, in calo rispetto al valore di 49,4 toccato a gennaio scorso e al di sotto del valore 50 che divide un'economia in contrazione da una in espansione, al di sopra della soglia. Il risultato di febbraio si conferma al di sotto delle aspettative degli analisti e rappresenta un ulteriore segnale di rallentamento dell'economia cinese, confermato anche dal calcolo del Pmi operato da Caixin, sceso a quota 48 per febbraio, in calo per il dodicesimo mese consecutivo.
Il settore manifatturiero cinese e' sotto pressione per la scarsa domanda sia interna che esterna, per i prezzi in calo delle materie prime e per problemi di sovrapproduzione. A pesare sul deludente risultato di febbraio sono intervenute, pero', anche le festivita' del capodanno lunare, il momento dell'anno in cui si verifica il rallentamento piu' esteso della produzione per il periodo di vacanza. A preoccupare gli analisti anche il calo dell'indice Pmi per il settore non manifatturiero, che rimane comunque in territorio positivo: secondo i dati dell'Ufficio Nazionale di Statistica cinese, i servizi sono scesi a quota 52,7 rispetto al valore di 53,5 registrato a gennaio scorso. I servizi e i consumi interni sono tra le priorita' del governo per la ristrutturazione dell'economia, al centro del nuovo piano quinquennale di sviluppo che verra' varato nel corso dei lavori della sessione plenaria annuale dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, che si aprono il 5 marzo prossimo. (AGI)
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