(AGI) - Roma, 20 feb. - Gli ultimi dieci anni, sottolinea Coldiretti, hanno visto anche delle new entry, con la crescita in Italia di produzioni che un tempo erano patrimonio esclusivo di altre nazioni. E' il caso della birra, il cui valore delle esportazioni e' triplicato (+206%) conquistando i mercati di paesi tradizionamente produttori come la Gran Bretagna o la Germania. Lo stesso discorso vale per il caviale, che in un decennio e' passato da zero a 11,2 milioni di euro, invadendo le tavole della Russia prima di essere bloccato dall'embargo legato alla crisi Ucraina. Ed e' triplicata (+201 per cento) pure l'esportazione di funghi freschi o lavorati.
I 2/3 del fatturato agroalimentare all'estero si ottengono con l'esportazione di prodotti agroalimentari verso i paesi dell'Ue, ma il Made in Italy va forte anche fuori dai confini europei a partire dagli Usa che sono il principale mercato di sbocco extracomunitario e dove la crescita stimata per l'alimentare e' stata del 71% nel decennio. L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare, continua la Coldiretti, grazie a una piu' efficace tutela nei confronti della "agropirateria" internazionale che fattura oltre 60 miliardi di euro, quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari, utilizzando impropriamente parole, colori, localita', immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati.
"L'agroalimentare e' il secondo comparto manifatturiero Made in Italy che svolge pero' anche un effetto traino unico sull'intera economia per l'impatto positivo di immagine sui mercati esteri dove il cibo Made in Italy e' sinonimo di qualita'", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. "Non si e' mai consumato cosi' tanto Made in Italy alimentare nel mondo certamente per le condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati importanti come quello statunitense ma anche perche' l'Italia ha saputo cogliere l'opportunita' di Expo per raccontare al mondo il modello agroalimentare e i suoi valori unici". (AGI)
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