Milano - Settimana in altalena per il mercato azionario che ha dato vita a un continuo e spiazzante alternarsi di rialzi e ribassi, per poi concludere però nel solito modo, ossia con un robusto segno meno. L'indice Ftse Mib accusa un calo del 4,26% a 16.514 punti, mentre l'All Share perde il 4,32%. Si tratta della sesta settimana consecutiva di ribasso per un listino mai positivo dall'inizio dell'anno, con una perdita complessiva che ora è arrivato al 22,9%.
Piazza Affari è sembrata quasi giocare a yo-yo con una sequenza da brividi: si è passati dal -4,6% di lunedì, al -3,2% di martedì, al +5% di mercoledì, al -5,6% di giovedì per finire con un +4,7% venerdì. Una volatilità senza precedenti, con gli operatori diffidenti e pronti a invertire in pochi attimi la tendenza, cogliendo i segnali provenienti dall'andamento del petrolio, dal settore bancario, o dalle autorità monetarie, in questo caso dal governatore della Federal Reserve Janet Yellen, a cui è bastato accennare a una possibile recessione per scatenare un pandemonio. L'incertezza ha finito per coinvolgere il settore obbligazionario, producendo una dilatazione dello spread, mentre sul fronte bancario sono entrati nel mirino anche gli istituti tedeschi. I dubbi sulla tenuta di Deutsche Bank ne hanno affondato il titolo, risalito solo all'annuncio di un maxi riacquisto di bond.
Sul listino milanese bene le big Intesa (+0,50%) e Unicredit, con un buon +3,01%. Male invece Monte Paschi (-22,17%) dopo che Ubi (a sua volta -14,79%) ha precisato che non ci sono le condizioni per una fusione. Giu' anche Banco Popolare (-6,08%) e Bpm (-3,99%) che potrebbero chiudere l'accordo nel prossimo fine settimana. Banca Carige cede il 22,81%.
Tra gli altri finanziari UnipolSai argina il calo a un -0,35% dopo i buoni conti 2015, Azimut -12,72%, Poste -9,27%, Generali -8,91%. Nell'energia Enel chiude con un -0,23% dopo i dati preliminari, Eni cede il 6,94%. Saipem a picco (-42,04%) dopo la chiusura dell'aumento di capitale. Male anche Fca (-8,96%) e Ferrari (-11,65%). (AGI)