(AGI) - Roma, 12 feb. - L'enoturismo in Toscana e' un modello nazionale. A confermarlo e' l'analisi che il Movimento Turismo Vino Toscana ha fatto sul XII rapporto sull'enoturismo presentato alla Bit di Milano da Citta' del Vino. Dei quasi 14 milioni di visitatori nelle cantine italiane nel 2015 infatti, gran parte avrebbe visitato aziende vitivinicole toscane. Per non parlare del fatturato. La stima nazionale nel 2015 e' di 2,5 miliardi di euro (senza considerare l'indotto) e anche in questo caso le cantine toscane avrebbero contribuito in maniera sensibile al fenomeno dell'enoturismo. "Finalmente abbiamo il numero delle visite nelle cantine italiane con oltre 13 milioni - commenta il rapporto Violante Gardini, presidente dell'Mtv Toscana - e l'ottimo rapporto redatto dal team del Corso in Wine Business dell'Universita' di Salerno diretto da Giuseppe Festa per le Citta' del Vino, ha introdotto un metodo di analisi molto approfondito ed e' inoltre riuscito a fotografare la crescita dei flussi enoturistici e la trasformazione dell'escursionismo nelle localita' del vino in un passatempo che si ripete piu' volte nel corso dell'anno".
Perche' la Toscana ha successo in questo settore. "Per gli italiani il turismo del vino e' fatto di gite di prossimita', spesso entro i 100 chilometri che, in Toscana, si concentrano nelle localita' e nelle denominazioni piu' note - continua Violante Gardini - un nuovo stile di fare enoturismo piu' diffuso e meno elitario di un tempo, in altre parole non riguarda piu' soprattutto i "wine lovers"". La visita nelle zone del vino e' anche un itinerario romantico per le coppie e un'escursione golosa per chi, e in Toscana sono tanti, vuole anche fare un pranzo tipico con gli amici. Molti dei visitatori che arrivano a Montalcino, Montepulciano, Radda o Bolgheri sono mossi dal desiderio di trascorrere i momenti liberi fuori delle citta', in campagna. Desiderano vedere luoghi suggestivi e magari assaggiare cibi e vini che non conoscono scoprendo come sono fatti, per questo nella nostra regione, oltre alle visite nelle cantine crescono le wine class e soprattutto le scuole di cucina tipica.
"Per tornare al rapporto credo che le cantine toscane socie del Movimento turismo del vino possano collaborare alla stesura dell'indagine 2016 fornendo un campione di aziende dove l'accoglienza enoturistica e' piu' evoluta e articolata cioe' ha dato origine a pernottamenti in agriturismo, ristoranti e scuole di cucina, degustazioni speciali, team building - chiude la presidente dell'Mtv Toscana - la Toscana infatti e' in grado di mostrare a pieno il potenziale di business e di occupazione che nasce dai flussi enoturistici". (AGI)
Bru