Milano - La Borsa di Milano aumenta ulteriormente il proprio passivo in una giornata povera di spunti, per via della chiusura delle piazze cinesi e dell'assenza di dati macroeconomici di rilievo. A preoccupare gli investitori, oltre alla volatilità dei prezzi delle materie prime e dal rafforzamento dell'euro, i timori legati alla Grecia e al futuro del governo Tsipras: al parziale delle 13.45 il Ftse Mib perde il 2,62% a quota 16.800 punti; All Share -2,71%.
Tra le blue chips, negativi i finanziari con Mps che lascia il 7,71%, Intesa Sanpaolo -2,18%, Mediobanca -5,23%, Generali -0,98%, Bpm -3,01%, Unicredit, invece, è sospesa alla vigilia dei conti e nel giorno in cui l'azionista Leonardo Del Vecchio in un'intervista ha invocato "discontinuità" per l'istituto nonostante l'ad Federico Ghizzoni, sempre secondo Del Vecchio, sia un bravo banchiere.
Tra gli energetici, Eni -2,31%, Enel 0,39%, Saipem sospesa (con un teorico -14,04%) dopo la fine delle contrattazioni dei diritti legati all'aumento di capitale che fanno temere a un inoptato molto elevate.
Telecom Italia perde il 4,48% a 0,8525 euro per azione; mentre tra gli industriali, Finmeccanica segna un -2,02%, Fiat Chrysler -7,37%, Ferrari -3,24%. (AGI)
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