(AGI) - Roma, 2 feb. - Il decreto di riforma delle Banche di Credito Cooperativo e' alle battute finali per arrivare, in settimana, al Consiglio dei Ministri. In estrema sintesi la riforma delle Bcc (il sistema, per la verita' ha presentato una propria proposta di autoriforma tramite Federcasse) sarebbe finalizzata a rafforzare i presidi patrimoniali delle varie banche di credito cooperativo, attraverso la costituzione di una holding di controllo. Questa holding di controllo, a sua volta, sarebbe partecipata (forse al 51%) dalle Bcc, ma sarebbe anche aperta a partnership di minoranza, costituite da investitori non speculativi. Per le singole banche cooperative e' poi previsto un apposito 'patto di coesione' che le leghera' alla societa' capogruppo, garante della loro solidita' e autonomia. Quelle Bcc che non intendessero aderire al 'patto di coesione' rischierebbero di perdere la licenza bancaria, a meno che non decidano di trasformarsi in banche popolari e, se superano una determinata soglia di capitale, in societa' per azioni. (AGI)
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