Roma - A partire dal 2016 i contribuenti che fanno uso del "sistema tessera sanitaria" avranno già caricati nella dichiarazione dei redditi precompilata le spese sostenute per le visite mediche, ma probabilmente ancora non saranno disponibili parte di quelle sostenute per l'acquisto di farmaci. Lo ha anticipato il direttore dell'agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, durante un'audizione alla commissione bicamerale sull'anagrafe tributaria. "Il 730 precompilato e' in ampio sviluppo", ha detto Orlandi, "stiamo nella fase clou. Ci saranno le spese mediche, ma il problema sono le farmacie perché hanno equivocato su un termine e non hanno conservato buona parte degli scontrini che non sono quindi recuperabili. Questo nonostante una legge esistente e nonostante il fatto che i tavoli di confronto con le categorie siano iniziati nel 2014". A margine dell'audizione il direttore dell'agenzia delle entrate ha poi precisato che si stanno facendo gli ultimi controlli per chiarire la situazione e entro pochi giorni si sapra' se sarà possibile o meno inserire nel 730 precompilato anche le spese farmaceutiche. Sicuramente ci saranno quelle che risultano nel sistema tessera sanitaria ma con ogni probabilità sarà impossibile recuperare le altre che dunque andranno i nserite ex post dai contribuenti.
L'Agenzia delle entrate sta valutando la possibilita' di concedere a tutti i contribuenti una proroga di pochi giorni del termine per la trasmissione dei dati per la dichiarazione dei redditi precompilata. Lo ha detto il direttore dell'Agenzia, Rossella Orlandi. "Stiamo cercando di capire se dare a tutti una proroga di qualche giorno", ha spiegato, "stiamo facendo delle prove tecniche" per verificare "quale ritardo possa essere tollerato senza creare grave danno per 20 milioni di contribuenti" che devono usufuire delle detrazioni. La scadenza per la trasmissione dei dati relativi alle spese mediche, è fissata al 31 gennaio perchè si tratta di dati sensibili, di conseguenza "il Garante della privacy ha dato un mese di tempo agli utenti che vogliono eliminare alcune voci di spesa dalla dichiarazione. Prima di quel mese non è possibile trattare i dati, quindi noi cominciamo a trattarli a marzo, se concediamo una proroga di 15 giorni il ritardo si traslerà su Sogei che non farà in tempo a finire il suo lavoro e di conseguenza su venti milioni di contribuenti. Secondo Orlandi, "una proroga così invocata è il classico sistema italiano, tutti vogliono la proroga anche se sei partito 9 mesi prima". (AGI)
(20 gennaio 2016)