(AGI) - Pechino, 19 gen. - Nel 2015 la produzione di acciaio cinese ha subito un calo per la prima volta dal 1981, segnando una flessione del 2,3% rispetto all'anno precedente e attestandosi a 803,8 milioni di tonnellate. Lo riferisce l'agenzia Xinhua, sulla base dei dati diffusi dall'Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino.
La Cina conta per circa la meta' della produzione siderurgica mondiale, settore che soffre da anni di un eccesso di capacita'. Il conseguente calo dei prezzi ha quindi acuito le tensioni tra Pechino e i produttori europei, che accusano il gigante asiatico di vendere al di sotto dei costi di produzione, facendo loro concorrenza sleale. Di recente, ad esempio, il ministro dell'Economia francese, Emmanuel Macron, ha avvertito che l'Europa non accettera' il "dumping cinese", in una fase nella quale viene discussa la controversa concessione alla Cina dello status di economia di mercato presso la World Trade Organization.
Intanto il governo cinese ha promesso di correre ai ripari e ha gia' bocciato molti nuovi progetti industriali per limitare una "overcapacity" che riguarda sempre piu' settori, dall'acciaio al cemento, dall'alluminio alla costruzione di navi. Ma la normalizzazione di un'economia surriscaldata sara' un lavoro lungo e ne e' ben conscio il premier Li Keqiang, che ha fatto appello per un "taglio dell'eccesso di capacita' nell'industria tradizionale" nonche' per un colpo di spugna sul "vasto numero di aziende zombi". (AGI)
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