I niziano con un avvenimento unico i festeggiamenti per il 60esimo dei Trattati di Roma che dettero avvio all'integrazione europea: esce dal Vaticano, dopo secoli, il Torso del Belvedere, l'opera che ispirò Michelangelo per la Sistina e Winkelmann per le sue teorie sull'arte. Portato all'ombra dei Sacri Palazzi poco dopo la scoperta in una vigna romana, agli inizi del '500, il Torso del Belvedere venne sistemato in quello che il Bramante aveva pensato come il punto focale del giardino in pendenza progettato per lo svago di Giulio II della Rovere.
Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev - Agi
Non era mai uscito dai sacri palazzi
Dall'epoca non risultano altri spostamenti: nemmeno Napoleone, che pur non ebbe scrupoli nel far trasportare in Francia il Laocoonte, trovò il coraggio di rimuoverlo. attendendo l'oggi lo avrebbero ammirato centinaia di artisti e giovani delle migliori famiglie europee convenuti a Roma al culmine del Grand Tour, quella sorta di pellegrinaggio laico verso le radici del bello e dell'arte. Goethe lo aprezzò nelle sue linee ellenistiche, Stendhal lo guardò estasiato in piena esplosione romantica alla luce incerta e suggestiva delle fiaccole, nel corso una visita serale. Ma tutti, tutti, dovettero andare in Vaticano. Invece per i prossimi giorni il Torso potrà essere studiato e concupito nella sua tormentata e muscolare bellezza nella Sala Nassirya del Senato, dove è stato sistemato al termine di una non lunga ma delicatissima operazione di trasloco.
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I Senato sarà il luogo del ricordo dei Trattati di Roma
Il motivo della decisione è presto detto: alla fine del mese Roma festeggia quei Trattati cui l'Europa deve praticamente tutto: dalla pace che le valse un Nobel nel 2005 alla libertà dei suoi popoli, all'allargamento a 27 paesi dopo la Guerra Fredda alla moneta unica. Non sono tempi felicissimi, per il progetto europeista, e il Consiglio Europeo straordinario che l'Italia ospiterà dovrebbe essere, nelle speranze degli organizzatori, il momento del rilancio. Parte delle cerimonie si svolgeranno a Palazzo Madama, pertanto si è deciso di fare del Senato luogo del ricordo, e forse anche della riflessione, riguardo quelle che sono le radici comuni del Continente. Vale a dire: la classicità elaborata attorno al Mediterraneo e la sua valorizzazione, maturata al di là delle Alpi grazie all'arte e alla cultura.
Il messaggio simbolico dietro la disponibilità del Vaticano
C'è anche da notare che dietro lo spostamento temporaneo del Torso (probabilmente un guerriero, ma l'attribuzione è incerta) si profila un messaggio di disponibilità da parte del Vaticano, che per l'appunto mai prima d'ora si era separato da uno dei suoi più preziosi gioielli. Disponibilità verso l'Italia, certo, ma anche verso lo stesso progetto europeista. Per dirlo è stato scelto un gesto altamente simbolico, come spesso capita con la Chiesa: luogo dove i silenzi sono talvolta assordanti, ma dove anche le pietre parlano.