di Paolo Giorgi
Roma - Poeti e scrittori, certo. Ma non solo, e non sempre: il premio Nobel per la Letteratura a volte sa sorprendere, aprendosi a novità inattese. Di certo il premio a Bob Dylan è un unicum: mai era stato premiato un cantautore, sebbene la definizione sia decisamente riduttiva per il menestrello che da quasi 60 anni ha impresso il suo sigillo sulla cultura americana.
Ma non è l'unica sorpresa di questi 115 anni di Nobel per la Letteratura: sembra quasi un gioco del destino che nel giorno del premio a Dylan sia morto Dario Fo, altro grande "irregolare" premiato a sorpresa nel 1997, non senza polemiche, per la sua sterminata attività teatrale. "Seguendo la tradizione dei giullari medievali - recitava la motivazione del premio - dileggia il potere restituendo la dignita' agli oppressi". Ma il colpo di scena più sorprendente fu probabilmente il Nobel a Winston Churchill, premiato nel 1953 per la sua monumentale opera storica "La seconda guerra mondiale", redatta tra il 1948 e il 1954, "per la sua padronanza delle descrizioni storiche e biografiche, nonchè per la brillante oratoria in difesa ed esaltazione dei valori umani". Il premier che condusse la Gran Bretagna alla vittoria nella seconda Guerra Mondiale, insomma, fu incoronato grande scrittore. Non meno "anomalo" fu il lontano Nobel al filosofo francese Henri Bergson, premiato nel 1927, che non scrisse mai una riga di letteratura in senso stretto, ma "solo" saggi di psicologia, biologia, arte e teologia. L'Accademia svedese lo premiò sia "per le sue ricche e feconde idee" sia "per la brillante abilità con cui ha saputo presentarle". Fece discutere, decenni dopo, anche il Nobel a Elias Canetti (1981), autore di un solo romanzo, "Auto da Fe'", e di una sterminata serie di saggi tra cui "La lingua salvata" e "Massa e potere". A fronte dei premiati "irregolari", spicca il lungo elenco di scrittori e poeti "laureati" a cui il Nobel è sempre sfuggito: basti pensare agli italiani Moravia e Ungaretti (ma anche Umberto Eco e Mario Luzi). Tra i piu' importanti "non-Nobel" della storia spiccano poi nomi come Georges Simenon, Jorge Luis Borges, Marguerite Yourcenar e Vladimir Nabokov. Ma e' recente la notizia che nel 1965 sfiorò il Nobel il più irregolare di tutti, il nostro Giovanni Guareschi, padre di Don Camillo e Peppone, giornalista arguto e polemico, che fu surclassato dal più classico Mikhail Solokhov, scrittore russo premiato per "Il Placido Don". (AGI)