R oma - Una domanda di una senzatetto alla mensa di Sant'Egidio a Trastevere e Richard Gere si commuove. E' successo anche questo durante l'incontro dell'attore americano con i poveri, organizzato dalla comunita' di Sant'Egidio e Lucky Red per presentare il film in cui Gere e' un homeless americano, 'Gli invisibili' di Oren Moverman, in sala dal 15 giugno, una pellicola di denuncia di una realta' spesso drammatica che la maggioranza della gente preferisce 'non vedere'. La domanda di un'anziana senzatetto su cosa pensasse il Dalai Lama, il 'maestro' spirituale di Gere, degli 'invisibili', i senzatetto, i poveri ai margini della societa', deve aver riportato alla mente dell'attore immagini e situazioni dolorose al punto che ha iniziato a rispondere, poi si e' interrotto per la commozione.
"Vorrei tanto poter cambiare la costituzione Usa e consentire a Barack Obama un terzo mandato". Richard Gere, a Roma per presentare agli homeless della comunita' di Sant'Egidio il suo film 'Gli invisibili', in sala nelle principali citta' italiane dal 15 giugno distribuito da Lucky Red, torna durante una mini press-conference a parlare delle elezioni americane e chiarisce il suo pensiero. Se Donald Trump a suo giudizio e' il male assoluto ("se vincesse avrei paura per tutti coloro che pensano liberamente, per i musulmani, per i senzatetto, per le donne, per i giornalisti, per i messicani: insomma, per tutti quelli che ha attaccato durante questa campagna elettorale"), Hillary Clinton e' l'unica speranza per l'America. "Mi piace molto e credo che sia una persona molto solida", spiega il bel Richard davanti a un cappuccino all'Antica Pesa di Roma. "Non e' molto brava a mettersi in mostra perche' non e' una donna di spettacolo - aggiunge - ma e' preparata, e' impegnata e responsabile. Inoltre ha studiato e lavorato molto in questi anni in politica. Ha fatto degli errori - conviene l'attore - ma e' una persona molto preparata".
Hillary Clinton potrebbe diventare la prima donna presidente degli Usa, cosi' come Virginia Raggi potrebbe diventare la prima donna sindaco di Roma. Ieri Richard Gere ha incontrato la candidata del M5s insieme al suo avversario al ballottaggio, Roberto Giachetti, a villa Taverna, residenza dell'ambasciatore Usa. L'attore chiarisce subito che non vuole entrare nelle questioni politiche romane, ma risponde alla domanda relativa alla tendenza forte che si registra in politica in questo periodo, con il cosiddetto 'sesso debole' che sembra prevalere. "A mio parere e' una cosa molto positiva - sorride Richard Gere - agli occhi degli uomini le donne hanno sempre goduto di cattiva reputazione, sono sempre state giudicate emotive, irrazionali. Ma non e' cosi' - aggiunge - le donne sono stabili e realistiche, sono abituate a risolvere i problemi e fanno continuamente scelte pratiche: i figli, la casa, la scuola. Io credo - conclude l'attore - che le donne posseggano le qualita' che dovrebbe avere qualsiasi governante: pazienza e saggezza". Secondo Richard Gere, inoltre, chi comanda dovrebbe avere un lato femminile con alcune determinate qualita', "come Obama che al pari delle donne non prende mai decisioni istintive e ha una grande capacita' di ascoltare". Chi invece non ha queste doti sono politici come Donald Trump o Vladimir Putin, "il cui machismo e il desiderio di vittoria prevalgono su tutto". (AGI)