R oma, - Paolo Fresu e' un seduttore incallito. Con 'Alma' era riuscito, quattro anni fa, a farci danzare tra i Caraibi e il Mediterraneo. Con lui c'erano Omar Sosa e in alcuni decisivi brani quel Jacques Morelenbaum che insieme al pianista cubano torna a far vibrare il suo violoncello in "Eros" (edito da Tuk Music), l'album che mette spregiudicatamente in musica, spiega all'AGI il trombettista sardo, il "gesto della seduzione: un gesto naturale, declinato in modo diverso nelle varie societa' e nelle diverse parti del mondo, ma proprio dell'uomo da quando e' nato".
Eros vuole, chiede una donna; cosi' come da una donna (Saffo) fu cantato in liriche di cui ci sono arrivati frammenti di spaventosa bellezza: "Eros che scioglie le membra mi scuote nuovamente: dolceamara invincibile belva", e' uno di questi, riportato nella confezione del cd, seduttiva gia' nelle labbra rosse che si stagliano sulla copertina e che, a palparla, e' sensuale come quelle che racchiudevano il vinile. La Saffo di questo album e' Natacha Atlas, incredibile voce maghrebina. "Volevamo una voce femminile a rappresentare il pensiero dell'Eros", spiega Fresu. "Non sapevamo bene in quale area geografica muoverci -prosegue- e, alla fine, la scelta e' ricaduta su Natacha, che ha interpretato mirabilmente la nostra idea dell'Eros su due pezzi (Ya Habibi e My Soul, my Spirit) e cantando anche sopra la nostra versione di 'Teardrop' dei Massive Attack. Nessuno di noi aveva lavorato in precedenza con Natacha e ci siamo ritrovati giusto in studio nei pressi di Toulouse. Jaques invece ha aggiunto il suo violoncello a Rio de Janeiro mentre la produzione dell'album e' stata realizzata nello studio di Cavalicco, alle porte di Udine, da Stefano Amerio".
Fresu, Sosa e Morelenbaum tornano a suonare insieme dopo quattro anni, ma non si sono mai persi di vista. "Con Omar -racconta- in questi quattro anni abbiamo fatto tantissimi concerti e sentivamo il bisogno e la voglia di fare un nuovo disco. Ho proposto una sorta di 'concept album' sul tema dell'Eros e a Omar e' piaciuto molto. Ci siamo messi al lavoro. L'idea di base, oltre a quella del tema, era il suono del Quartetto d'archi e in particolare del Quartetto Alborada, che fa parte della mia etichetta e dove suona mia moglie Sonia. Da qui, la successiva idea di confermare la presenza di Jaques Morelenbaum, con cui non abbiamo mai suonato dal vivo anche se e' vero che sia io che Omar, individualmente, abbiamo fatto concerti con lui". Nell'album, che non rinuncia a giocare con l'elettronica, e' presente anche un inedito di Peter Gabriel, scritto con il figlio Isaac: "'What lies ahead'. Il minitour di "Eros" ha avuto un titolo: "La seduzione del coraggio". Cosa significa? E perche' non "Il coraggio della seduzione"? "'Eros' -risponde Fresu- significa seduzione e se e' vero che bisogna coraggiosamente sedurre e' altrettanto vero che si puo' essere piu' coraggiosi se sedotti da qualcosa. Questa e' una bella metafora. In questo caso ci piace pensare che i negozi 'storici' e 'stoici' che resistono nonostante tutto siano stati sedotti in primis dalla passione e dall'amore per la musica e per l'arte che mai dovrebbero mancare nella nostra societa'". "In un momento in cui ci si guarda intorno e si assiste al declino del mercato fisico del disco -prosegue- la nostra idea e' stata volutamente quella di premiare le piccole realta' coraggiose, che sono lo zoccolo duro del mercato discografico. In occasione dell'uscita di Eros ho dunque deciso di tenere una serie di incontri con il pubblico per raccontare il disco, per suonare e parlare di musica e di altro in questi piccoli negozi sparsi in tutta l'Italia. Ho molto a cuore, da musicista e da produttore, il presente e il futuro della discografia e ogni occasione e' buona per riflettere sulla stessa e per provare a trovare delle soluzioni all'asfittico momento che stiamo vivendo. Sono convinto che la gente abbia ancora voglia di comprare i dischi fisici ma spesso le nuove logiche e organizzazioni del mercato non lo permettono. Per questo e' importante riflettere assieme, con poesia, sul senso fruitivo della musica e sul nuovo assetto dei mercati fisici e digitali".
A Berchidda, in Sardegna, dove Fresu imparo' a suonare da bambino nella banda del paese, oggi l'artista dirige un festival del jazz: "La musica per i bambini e' una delle cose piu' importanti -spiega- e la mia piccola esperienza in seno alla piccola comunita' di Berchidda lo insegna. Non sarei diventato musicista se li' non vi fosse stata una Banda Musicale, e la mia vita non sarebbe cambiata, credo, in meglio. Per questo con mia moglie Sonia abbiamo deciso sei anni fa di far nascere il progetto Nidi di Note con l'idea di offrire ai bambini in tenerissima eta' la possibilita' di avvicinarsi alla musica in modo naturale portando all'attenzione delle famiglie, delle istituzioni e delle scuole la grande importanza dell'esperienza musicale fin dalla prima infanzia. L'attivita' di fund raising e' iniziata nel maggio del 2010 con una serie di concerti organizzati da noi grazie alla generosita' dei musicisti e degli artisti che vi hanno preso parte gratuitamente. Grazie a questi sono state realizzate giornate formative rivolte a educatori e insegnanti di tutta la provincia di Bologna, percorsi di educazione musicale in altrettanti nidi del quartiere Savena e corsi di musica. Dall'esperienza di Nidi di Note e' nato un libro che rappresenta un ulteriore strumento di promozione e al tempo stesso una via dolce ed efficace per avvicinare piccoli e grandi lettori all'esperienza musicale. Il volume, corredato da un CD musicale, e' stato pubblicato nel 2012 da Gallucci Editore, ed e' il risultato di un legame felice tra musica, parole e immagini. Dallo scorso anno Nidi di Note diventa anche Notelementari, visto che il nostro bambino frequenta oggi le scuole primarie. Il 27 maggio terremo proprio nei cortili della sua scuola Notelementari 2.0. Suonero' con il mio Devil Quartet e con l'amica Ornella Vanoni. Quel giorno apriremo la scuola alla citta' e con il ricavato organizzeremo i corsi di musica extracurricolari nella scuola dando a indistintamente a tutti i bambini la possibilita' di parteciparvi senza che i genitori debbano spendere. Il concerto verra' aperto proprio con il saggio dei corsi sviluppati questo anno". A tutt'oggi Nidi di note ha attivato 25 percorsi nei nidi e nelle scuole dell'infanzia del quartiere Savena, coinvolgendo circa 500 bambini nella fascia d'eta' 0-6 anni, 14 percorsi nelle scuole elementari coinvolgendo circa 200 bambini nella fascia 6-11 anni e 150 educatori e insegnanti di Bologna e Provincia.
"In caminu s'accontzat barriu (Il carico si aggiusta durante il percorso)", e' un motto sardo che Paolo Fresu ha affermato di tenere sempre a mente. Ricorda una poesia di Robert Frost: "...avrei dovuto mollarlo lungo la strada il mio carico e vedere se potevo aggiustarmelo meglio". Cosa mollerebbe lungo il percorso professionale e cosa terrebbe, Paolo Fresu? Oppure, Fresu, lei ha fondato un'etichetta musicale, la Tuk Music, per tenere tutto con se'? "Io -spiega- vorrei sempre portare tutto con me. Lo faccio con il mio computer che ha un hardisk immenso in modo che in qualsiasi momento io possa trovare cio' che mi serve. Non mollerei niente perche' tutto, un giorno o l'altro, puo' non solo essere necessario ma soprattutto utile a tessere una nuova tela o a impostare un nuovo percorso. C'e' un altro detto sardo che mi piace molto, me lo ha insegnato mio padre che spendeva il tempo ad archiviare parole: 'Chie jughet cosa in manu bussat cun sos pes'. Significa letteralmente che chi ha le mani impegnate bussa con i piedi. Io -conclude- lo leggo come il bisogno quotidiano di trovare soluzioni alternative alle difficolta' e dunque la voglia di non abdicare mai. L'etichetta e' il mio bussare con i piedi. Non a caso nel doppio cd antologico dei primi cinque anni di attivita' c'e' in copertina la radiografia del piede di mio figlio, e un proverbio cinese che recita: 'Anche il viaggio piu' lungo inizia con il primo passo'". (AGI)