R oma - Il 16 agosto 1972 un sub dilettante, il romano Stefano Mariottini, si immerse nelle acque del Mar Ionio, a circa 200 metri dalle coste di Riace Marina, per pescare. Il giovane romano non sapeva che avrebbe compiuto la scoperta del secolo: a otto metri di profondita' la sua attenzione fu attratta dal braccio di una statua, che emergeva tra la sabbia. Uno adagiato sul dorso, l'altro coricato sul fianco, due grandi guerrieri di bronzo - poi soprannominati i Bronzi di Riace - giacevano straordinariamente ben conservati sul fondale marino. Il recupero dei due capolavori fu curato dalla Soprintendenza di Messina con la collaborazione del nucleo sommozzatori dei carabinieri.
Un primo restauro avvenne tra il 1975 e il 1980 a Firenze, a cui segui' un altro, delicato intervento a Reggio tra il 1992 e il 1995. Le statue dei due guerrieri, denominate 'A' e 'B', sono alte rispettivamente 1,98 e 1,97 e risalgono al V secolo a.C.; al momento del rinvenimento pesavano circa 400 kg ma dopo lo svuotamento del loro interno il peso e' diminuito a 160. Rappresentano due uomini nudi, armati di scudo, lancia ed elmo, elementi che non ci sono pervenuti. Le due sculture furono probabilmente realizzate ad Atene e da li' caricate su un battello per essere trasportate a Roma, forse destinate alla casa di qualche patrizio. Ma l'imbarcazione affondo' a causa di una tempesta o forse i due guerrieri vennero gettati in mare per alleggerire il carico. (AGI)