R oma - Il mercato discografico conferma nel 2015 la tendenza positiva iniziata nel 2013. Mentre il digitale continua a crescere, rappresentando oggi il 41% dei ricavi del settore contro il 38% del 2014 e lo streaming guida l'innovazione, il vero successo è la ripresa del mercato 'fisico', secondo i dati raccolti da Deloitte per Fimi. Il 'vecchio' cd musicale ha generato ricavi per oltre 88 milioni di euro e una crescita del 17%, grazie ai risultati del repertorio italiano che hanno dominato le classifiche. Sul prodotto fisico hanno inciso anche le iniziative sui punti vendita con la presenza di artisti e fan nei cosiddetti instore, eventi che hanno attirato spesso migliaia di giovani nei negozi e nella grande distribuzione.
How the platforms of music sales have changed since 1980
Pubblicato da NME Magazine su Lunedì 1 febbraio 2016
“La panoramica del mercato musicale italiano tracciata dai dati Deloitte sulla chiusura del 2015 è molto positiva". Spiega Claudio Ferrante, presidente e fondatore della società di distribuzione discografica Artist First. "Cresce lo streaming, + 54%, un fenomeno ormai assodato e capace di educare le nuove generazioni, ma anche di rieducare i fan più affezionati, a un consumo legale e remunerativo nei confronti dell’industria e infatti anche il formato fisico mostra un trend positivo. Il CD e il vinile sono sempre di più la dimostrazione del legame tra artista e fan".
In generale il mercato discografico ha segnato nell'ultimo anno un incremento del 21% e ha generato un fatturato di 148 milioni di euro. I servizi streaming in abbonamento come TIMmusic, Spotify, Apple Music, Google Play e Deezer, soprattutto premium, sono cresciuti segnando un +63% (e che rappresentano il 45% del digitale). Complessivamente i servizi premium hanno generato oltre 26 milioni di euro contro i 14 milioni dei servizi free che includono YouTube (cresciuti del 38%). Alla crescita dello streaming ha fatto da contraltare il declino del download sceso del 5%.
“La fotografia 2015 del mercato mostra un consumo trasversale da parte dei fan di musica” ha commentato il Ceo di FIMI, Enzo Mazza, “dove adulti e teenager scelgono spesso in maniera indifferente tra i vari formati, dallo streaming sullo smartphone, al cd o la versione deluxe di vinile”. Tra le conferme ancora una volta c'è il vinile, cresciuto del 56% con nicchia di mercato del 4% del totale. (AGI)