R oma - La morte di Umberto Eco campeggia sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo.
Nel dare la notizia, Le Monde dedica tra l'altro una lunga cronaca al "successo inatteso" de 'Il nome della Rosa', raccontando la genesi del capolavoro dell'intellettuale italiano e l'accoglienza trionfale che fu riservata al complesso romanzo sul Medioevo.
Il Guardian ricorda un passaggio di un'intervista concessa proprio al quotidiano britannico: "Non so cosa si attenda il lettore", osservava Eco."Penso che Barbara Cartland (la popolare scrittrice britannica di romanzi rosa; ndr) sappia cosa si attendono i lettori. Penso che un autore dovrebbe scrivere quel che i lettori non si aspettano. Il problema non e' chiedere di cosa hanno bisogno, ma cambiarli... Produrre il tipo di lettore che desideri per ciascuna storia".
Grande risalto sulla stampa spagnola, molto legata all'intellettuale che -come scrive El Mundo- "critico' la manipolazione e la corruzione". El Pais lo definisce "l'umanista totale, la cui opera ha "esercitato un'enorme influenza dalla curiosita' critica". In Germania, Die Welt coglie l'occasione del decesso per raccontare la sua ultima fatica letteraria, 'Anno Zero', come un 'corso base' sulla teoria del complotto e la manipolazione delle notizie. Per T-Online quel "cantastorie talentuoso" e' stato "un eccezionale esempio di intellettuale europeo".
Prima pagina anche sul New York Times, che ricorda l'intellettuale appassionato di semiotica, capace di "interpretare la culture attraverso i segni e i simboli, parole, icone religiose, striscioni, abiti, spartiti musicali, persino cartoni animati". Il quotidiano newyorkese ricorda anche le critiche di Salman Rushdie a 'Il pendolo di Foucault' "privo di senso dell'umorismo, di carattere"; e narra anche come reagi' lo scrittore italiano: comparso al fianco di Rushdie in un convegno letterario a New York, nel 2008, scelse di leggere ironicamente proprio un passo de 'Il pendolo di Foucault'. (AGI)