CdV - Dove e' Dio, ci si chiede tutti, quando si vedono "queste quattro sorelle trucidate (le suore di Madre Teresa uccise in Yemen) che servivano per amore, e sono finite trucidate per odio?". Dove e' Dio, ci si chiede ancora, quando si vedono le porte chiuse in faccia "ai profughi e si lasciano fuori, all'aria, con il freddo?". Sono le stesse domande che Papa Francesco si e' posto nell'omelia di oggi alla Domus Santa Marta, nella quale si e' soffermato sul mondo in cui viviamo, "crudele, pieno di valli oscure", dove i bambini muoiono di malattie rare, i cristiani vengono perseguitati e i poveri soffrono fame e freddo morendo come un barbone a Roma neanche tre giorni fa; ma l'unica risposta e' affidarsi nelle mani del Signore.
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"Quando noi, oggi, guardiamo tante valli oscure, tante disgrazie, tanta gente che muore di fame, di guerra, tanti bambini disabili - ha rilevato il Pontefice - spesso ci chiediamo dove sta il Signore". Commentando le letture della liturgia di oggi, il Papa ha ricordato la figura della casta Susanna, che "preferi' affidarsi a Dio e morire nonostante la sua innocenza". "Nonostante - ha aggiunto - si domandasse dove era in quel momento Dio e se veramente camminasse con lei". Allo stesso modo questo e' il sentimento dell'uomo di oggi, che si interroga e la risposta a queste domande, ha suggerito Francesco, la si puo' ritrovare nella vicenda di Gesu' al Getsemani quando afferma: "Padre, questo calice, no. Ma si faccia la Tua volonta'", perche' sa che non finisce tutto con la morte e con l'angoscia. Questo atteggiamento da parte dei cristiani, pero', ha osservato il Papa, richiede un atto di fede: "non so perche' tutto questo accade, ma io mi affido. Tu, Signore, saprai perche'". E questo, ha concluso, "e' l'insegnamento di Gesu': chi si affida al Signore che e' Pastore, non manca di nulla". Anche se l'umanita' va per una valle oscura "sa che il male e' un male del momento, ma il male definitivo non vincera'".(AGI)