(AGI) - CdV, 19 gen. - Dio non si ferma alle apparenze "ma vede il cuore". Tante volte siamo "schiavi delle apparenze, schiavi delle cose che appaiono". Lo ha affermato Papa Francesco nell'omelia di Santa Marta incentrata sulla Prima Lettura che narra l'elezione del giovane Davide a re d'Israele, un ragazzino a guarda delle pecore che "agli occhi degli uomini non contava".
Il Pontefice ha sottolineato inoltre che anche nella vita dei Santi, ci sono tentazioni e peccati, come dimostra proprio la vita di Davide, ma mai, ha avvertito, bisogna "usare Dio per vincere una causa propria". Davide era "santo e peccatore", "e' stato anche un assassino. Per coprire la sua lussuria, il peccato di adulterio ha comandato di uccidere". "A me - ha confidato Francesco - commuove la vita di quest'uomo" che ci fa pensare anche alla nostra vita. "Non c'e' alcun Santo senza passato, neppure nessun peccatore senza futuro". Infatti, ha spiegato il Papa, quando Dio ha inviato a Davide il profeta Natan e lui si e' accorto della barbaria che aveva ordinato, ha riconosciuto di aver peccato e ha chiesto perdono. (AGI)
.