La mafia non esiste. A Roma. Il verdetto di primo grado nel processo Mafia capitale è a due facce, come sottolinea il Corriere della Sera. Crolla infatti l'associazione di stampo mafioso. Così hanno stabilito i giudici della X sezione penale di Roma comminando, al contempo, condanne esenplari ai principali imputati del processo cominciato il 5 novembre del 2015 e terminato il 13 luglio 2017. Oltre 500 gli anni di condanna, ricorda Repubblica, erano stati richiesti dalla pubblica accusa nei confronti dei 46 imputati 22 dei quali accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Le condanne: 20 anni a Carminati, 19 a Buzzi
A conclusione del processo a Mafia Capitale, la decima Corte del tribunale di Roma ha accolto in parte le richieste della Procura, riconoscendo l’ex Nar come capo dell’associazione del cosiddetto 'Mondo di mezzo'.
- 20 anni a Massimo Carminati, l’ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari ritenuto ai vertici della associazione che per anni, secondo la procura romana, avrebbe condizionato le istituzioni capitoline (i magistrati Cascini, Ielo e Tescaroli avevano sollecitato 28 anni di carcere).
- 19 anni a Salvatore Buzzi, il suo socio, accusato di corruzione e turbativa d’asta con l’aggravante del metodo mafioso
- 11 anni a Riccardo Brugia, braccio destro di Carminati, accusato di associazione mafiosa a sua volta (la procura ne aveva chiesti 25 e 10 mesi)
- 11 anni all'ex capogruppo Pdl Luca Gramazio, consigliere regionale tuttora detenuto (l'accusa ne aveva chiesti 19)
- 11 anni a Fabrizio Testa, ex manager di Enav
- 10 anni a Franco Panzironi, accusato di corruzione aggravata dall’aver favorito la associazione mafiosa (l'accusa ne chiedeva 21)
- 6 anni e 6 mesi è la pena inflitta a Luca Odevaine, ex componente del Tavolo di coordinamento nazionale sui migranti del Viminale,
- 6 anni a Mirko Coratti, ex presidente del Consiglio comunale di Roma ed esponente del Partito democratico
- 5 anni a Andrea Tassone, l'ex presidente municipio di Ostia ed esponente del Pd.
- Unici assolti: Giovanni Fiscon, Franco Ruggero e Rocco Rotolo.