Nei primi tre mesi di attuazione del Foia, il Freedom of Information Act, sono state 205 le istanze di accesso a dati e documenti detenuti dai ministeri: 113 accolte (il 55,1%), 6 parzialmente accolte (2,9%), 32 rigettate (15,6%) e 43 in attesa di risposta (20,9%). E' il ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione a rendere noto un primo bilancio (riferito al periodo 23 dicembre 2016-23 marzo 2017) della legge che, sul modello di quanto avviene già da tempo in Paesi quali Usa o Svezia, serve a "stimolare il controllo diffuso sull'operato dei pubblici uffici" e a "consentire la partecipazione dei cittadini".
Undici delle 205 istanze (il 5,3%) avevano un destinatario errato; delle 43 in attesa di risposta, il 58,1% sono pervenute in marzo e pertanto sono ancora nei termini previsti (30 giorni) per ottenere una risposta. Tra le principali motivazioni di rigetto figurano "richiesta di informazioni non già elaborate", "sicurezza nazionale", "regolare svolgimento delle attività ispettive", "libertà e segretezza della corrispondenza", "interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica".
Ecco le istanze per ministeri
- Istruzione 55 istanze
- Interno 21
- Esteri 20
- Economia e finanze 18
- Sviluppo economico 12
- Difesa 11
- Giustizia 9
- Salute 6
- Beni culturali 5
- Trasporti e Infrastrutture 5
- Lavoro 2
Alla Presidenza del Consiglio sono arrivate 41 istanze. Quanto alle modalità di trasmissione, l'84% dei documenti è stato trasmesso dai ministeri solo in via telematica e l'8% sia in via telematica che tradizionale: per un altro 8% non è indicata la modalità di trasmissione. Nel suo report, il ministero per la Semplificazione fa anche alcuni esempi di istanze accolte, ovvero di "quello che prima non si poteva sapere": dal ministero dell'Interno, la lista completa dei centri di prima accoglienza dei migranti e l'elenco dei rimpatri effettuati per via aerea: dal Die, il Dipartimento per l'informazione e l'editoria, i contratti stipulati tra la presidenza del Consiglio e un editore; dalla presidenza del Consiglio, il registro dei regali di rappresentanza ricevuti negli incontri di Stato di valore superiore ai 300 euro e l'elenco di quelli restituiti.
A livello di amministrazioni comunali, vengono resi noti i dati di Milano, che tra il 23 dicembre 2016 e il 23 marzo 2017 ha ricevuto 22 istanze, 20 delle quali interamente accolte e 2 in attesa di risposta: riguardano, tra l'altro, la documentazione del progetto originale della linea metro M4, il numero delle unioni civili registrate, l'ammontare dei finanziamenti pubblici destinati a consultori e centri antiviolenza in Lombardia.