Due ore con ciaspole, racchette e sci sotto la tormenta tra la neve fresca in una forsennata corsa contro il tempo per raggiungere l’albergo sepolto dalla slavina, dove una trentina di persone sono rimaste intrappolate al gelo, forse sotto i detriti di una struttura modello, l’hotel Rigopiano di Farindola, che ha ceduto sotto la montagna di ghiaccio che alle 21 di ieri si è staccata dal Gran Sasso e si è abbattuta su di esso spostandolo di dieci metri.
Tanto ci hanno messo gli uomini del soccorso alpino del Cai e della Guardia di Finanza per percorrere cinque chilometri in sentieri impervi coperti da metri e metri di neve. Ieri sera da Pescara e dal Coc di Penne sono partiti i soccorritori: una squadra composta da 20 uomini e 7 mezzi dei vigili del fuoco, due squadre del Soccorso Alpino e speleologico, sei ambulanze del 118, oltre alle forze di polizia.
I soccorritori del gruppo del Cai di Campo Imperatore e il soccorso alpino delle fiamme gialle sono arrivati intorno alle 4,30 e sono riusciti a salvare due persone, Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che erano riusciti a evitare la slavina e si trovavano fuori dalla struttura in stato di ipotermia. Il resto della colonna è giunta solo dopo molte ore
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