CdV - Davanti al rischio sempre piu' concreto di una catastrofe ambientale urge "una risposta collettiva responsabile intesa realmente a "collaborare per costruire la nostra casa comune". E la COP22 in corso a Marrakech "rappresenta una tappa centrale" del percorso diretto verso la difesa dell'ambiente avviato con la COP21 e l'Accordo di Parigi. Sono affermazioni di Papa Francesco nel messaggio al vertice sul clima. Secondo Francesco, il degrado dell'ambiente e le sue conseguenze sul clima rappresentano un fattore che "incide su tutta l'umanita', in particolare sui piu' poveri e sulle generazioni future, che rappresentano la componente piu' vulnerabile dal preoccupante impatto dei cambiamenti climatici e ci richiama alla grave responsabilita' etica e morale di agire senza indugio, in maniera quanto piu' libera possibile da pressioni politiche ed economiche, superando gli interessi e i comportamenti particolaristici".
Alla ventiduesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (Cop 22), parteciperanno a Marrachech fino al 18 novembre piu' di 20mila persone, in rappresentanza di 196 stati e centinaia di imprese, Ong, associazioni di scienziati, enti locali, popolazioni autoctone e sindacati. Nel suo saluto al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione del Regno del Marocco e al presidente della 22a sessione della Conferenza degli Stati Parte alla Convenzione-Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, Bergoglio invita la comunita' internazionale ad agire secondo coscienza e ad assumersi le proprie responsabilita' nei confronti dell'attuale situazione di degrado ambientale, "fortemente connesso con il degrado umano, etico e sociale che purtroppo - scrive rievocando gli allarmi piu' volte espressi nell'enciclica Laudato Si' - sperimentiamo quotidianamente". "Tale situazione - sottolinea il Papa - interroga tutti, ognuno con i propri ruoli e competenze, e ci porta ad essere qui riuniti con un rinnovato senso di consapevolezza e di responsabilita', spiega Francesco sottolineando che oggi l'azione individuale e nazionale non sono piu' sufficienti". Nel suo messaggio Francesco sollecita dunque "strategie di sviluppo nazionali e internazionali basate su una qualita' ambientale solidale". Da parte sua il Papa incoraggia "alla solidarieta' nei confronti delle popolazioni piu' vulnerabili e fa leva sui forti legami esistenti tra la lotta al cambiamento climatico e quella alla poverta'. Sebbene siano molteplici gli elementi di carattere tecnico chiamati in causa in questo ambito, siamo anche consapevoli - prosegue - che non si puo' limitare il tutto alla sola dimensione economica e tecnologica: le soluzioni tecniche sono necessarie ma non sufficienti; e' essenziale e doveroso tenere attentamente in considerazione anche gli aspetti etici e sociali del nuovo paradigma di sviluppo e di progresso". Da qui l'appello di Francesco affinche' siano "favoriti modelli di produzione e consumo sostenibili" e si richiami "la necessita' di far crescere una coscienza responsabile verso la nostra casa comune". (AGI)