Roma - A inizio ottobre il prefetto Michele Tortora chiese alle strutture ricettive di Ferrara di mettersi a disposizione per accogliere i migranti. Lunedì quell'appello si è trasformato in una grana che ha già provocato la disapprovazione del ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Triestino, ma laureato a Roma negli anni in cui alla Sapienza infuriava la lotta politica, Tortora 62 anni, sposato con un figlio, è prefetto di Ferrara dal 30 dicembre del 2013 e in questi due anni e dieci mesi non aveva dovuto affrontare questioni particolarmente spinose. Fino a quando gli abitanti di Gorino, frazione di Goro, non lo hanno costretto a una clamorosa marcia indietro sul trasferimento di una dozzina di migranti. Dai pescatori di vongole agli organizzatori della celebre saga dedicata al mollusco, si sono rivoltati contro la decisione e hanno inscenato una clamorosa protesta. E dire che di situazioni critiche Tortora ne ha affrontate: nella prefettura di Milano già nel 1982 dove è stato capo di Gabinetto prima e Vice Prefetto Vicario poi o come subcommissario straordinario al Comune di Milano. Studioso di amministrazione pubblica - ha scritto un volume sull'anagrafe e le leggi Bassanini - era arrivato a Ferrara da Como, dove è stato prefetto dal 2009 al 2013. (AGI)