CdV - "Il Signore non e' un'idea, ma una Persona viva: il suo messaggio passa con la testimonianza semplice e vera, con l'ascolto e l'accoglienza, con la gioia che si irradia". Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia per il Giubileo dei catechisti. "E' amando che si annuncia Dio-Amore: non a forza di convincere, mai imponendo la verita', nemmeno irrigidendosi attorno a qualche obbligo religioso o morale. Dio si annuncia incontrando le persone, con attenzione alla loro storia e al loro cammino. Non si parla bene di Gesu' quando si e' tristi; nemmeno si trasmette la bellezza di Dio solo facendo belle prediche".
"Il Dio della speranza - ha spiegato Bergoglio - si annuncia vivendo nell'oggi il Vangelo della carita', senza paura di testimoniarlo anche con forme nuove di annuncio". "Come servitori della parola di Gesu' siamo chiamati - ha scandito a non ostentare apparenza e a non ricercare gloria; nemmeno possiamo essere tristi e lamentosi. Non siamo profeti di sventura che si compiacciono di scovare pericoli o deviazioni; non gente che si trincera nei propri ambienti, emettendo giudizi amari sulla societa', sulla Chiesa, su tutto e tutti, inquinando il mondo di negativita'. Lo scetticismo lamentevole non appartiene a chi e' familiare con la Parola di Dio". "Chi annuncia la speranza di Gesu' - ha quindi concluso Francesco - e' portatore di gioia e vede lontano, ha degli orizzonti, perche' sa guardare al di la' del male e dei problemi". (AGI)