CdV - Il sindaco di Roma Virginia Raggi è stata ricevuta da Papa Francesco in Vaticano. Accompagnata dai genitori e dal figlio di sei anni Matteo, Raggi indossava giacca e pantaloni neri. Con lei anche gli addetti stampa Augusto Rubei e Ghislana Caon.
Una video-raccolta di messaggi, appelli, inviti e testimonianze delle periferie più in difficoltà della capitale. Questo il dono che il sindaco di Roma ha portato al Papa in occasione dell'udienza privata di oggi. "Le portiamo in dono la voce della Roma dimenticata" ha spiegato il primo cittadino al Pontefice, mostrandogli durante il colloquio privato, su un tablet, la video-raccolta: da Ostia a Corviale, passando per San Basilio e Tor Bella Monaca, decine di romani hanno rivolto un proprio pensiero al Santo Padre augurandogli di "andare avanti con quanto sta facendo". Tra le richieste, anche quella di un trentenne che al Papa ha chiesto di "concretizzare gli auspici espressi circa il pagamento dell'Imu per gli esercizi della Chiesa che svolgono attività commerciale". In questo modo il sindaco, spiegano dall'entourage della Raggi, "in sintonia con le parole e il lavoro portato avanti dal Pontefice in questi anni, ha voluto rendergli in dono la voce degli ultimi, di coloro che per tanto, troppo tempo, sono stati dimenticati dalle istituzioni politiche".
"E' andato molto bene, è stato molto emozionante. Era chiaramente la prima volta che incontravo il Santo Padre. Ho scoperto una persona veramente molto umana, di un'umanità profonda; sono rimasta profondamente colpita", ha commentato il sindaco di Roma. Il "riscatto morale e spirituale di Roma" per Raggi "è importante ancora di più dopo tutti i tragici e spregevoli eventi che vanno sotto il nome di 'Mafia Capitale' ma che in realtà poi coinvolgono tanti anni di cattiva politica. E' necessario che i romani, le persone, i cittadini, capiscano che c'è qualcosa che va aldilà del proprio bene: il bene comune, l'interesse generale; è qualcosa che supera il particolarismo e l'egoismo. Credo che noi abbiamo il dovere di riportare questi valori di comunità all'interno di un'amministrazione e di tutte le istituzioni". Il sindaco afferma poi "la Chiesa ha sicuramente un ruolo importantissimo in tutta Italia, ma a Roma in particolare anche perché è 'di casa'; siamo vicini, ci guardiamo da un lato all'altro del Tevere! Devo dire che ho apprezzato molto le parole dell'Enciclica Laudato si, mi sembrano estremamente attuali e moderne; parlano di cambiamenti climatici, di urbanistica come, talvolta, di uno scempio al paesaggio quando viene fatta senza rispettare le regole, dello spirito di comunità, delle persone più fragili. Devo dire che in quell'Enciclica c'è molto della società romana di oggi".
"Ristabilire fiducia e rispetto delle regole"
L'ambiente, ha proseguito Raggi riferendosi alla raccolta di rifiuti, "è un tema tra l'altro che stiamo attenzionando in maniera particolare. In questi giorni sono in linea diretta con il presidente Fortini, perchè ritengo fondamentale uscire da questa fase di pre-emergenza o quasi emergenza che a mio avviso è stata originata come conseguenza di una cattiva politica ed una cattiva programmazione. Quindi adesso è fondamentale uscire da questo stato di emergenza o di pre-emergenza e ricominciare a programmare in maniera ordinata con una visione del ciclo dei rifiuti che si inserisca all'interno di un disegno di economia circolare che, tra l'altro, anche la stesa Enciclica riprede; parla proprio di economia circolare, quindi di un'economia che non si fonda più sul consumo e sullo scarto, ma sulla possibilità dei beni, degli oggetti, delle cose di essere comunque riassorbiti all'interno di un ciclo produttivo e quindi di rientrare in circolo, magari con una forma diversa".
Secondo Raggi, esiste una Roma dimenticata dove "effettivamente le persone più fragili hanno bisogno di più attenzioni e queste maggiori attenzioni, di fatto, da parte delle istituzioni comportano una maggiore affusione anche da un punto di vista economico. E allora quando gli immigrati vengono sfruttati, come è stato il caso di 'Mafia Capitale', e se questo - è evidente - diventa un business per fare soldi e non per aiutare le persone c'è un problema. Noi dobbiamo utilizzare i soldi per fare qualcosa non dobbiamo utilizzare le persone per fare soldi. Dobbiamo cambiare il paradigma". Alla domanda se ci sarà un fattore famiglia nella sua gestione di Roma, il sindaco risponde cosi': "Ci sarà un'attenzione ai servizi che da sempre - purtroppo - scontano le politiche dei tagli, perchè fino ad oggi invece di tagliare gli sprechi si andava a tagliare i servizi. Lo sappiamo che poi gli sprechi servono a mantenere i privilegi, no? E allora dobbiamo cercare di dirottare tutti i soldi, che fino a oggi sono andati in sprechi, sui servizi, quindi aumentare l'offerta". Infine, sulla candidatura olimpiza della capitale, Raggi afferma: "I romani che fino ad oggi in campagna elettorale non mi hanno mai parlato di Olimpiadi. Se i romani mi dovessero chiedere un referendum lo valuteremo, ovviamente pero' esponendo tutti i pro e i contro, i costi e ricordano che proprio l'anno scorso nel 2015 noi abbiamo finito di pagare la rata annuale da 92 milioni di euro dei Mondiali di Italia '90. Fatevi i conti e capite quanto questi eventi pesano sulle spalle dei cittadini. Questo è fondamentale. Nessuno vuole portare Roma a livelli non competitivi con le altre città europee, ci mancherebbe altro, ma in questo momento nel quale abbiamo un debito di 13 miliardi di euro solo sulla gestione straordinaria, credo che chiedere ai cittadini di indebitarsi per almeno altri 20, 30, 40 anni non sia etico, non sia giusto".
Dopo il colloquio con la Raggi e le udienze concesse oggi al cardinale Raffaele Martino e al fondatre dei neocatecumenali Kiko Arguello, il Papa in questo mese di luglio interromperà tutti gli incontri. (AGI)