Palermo - Sei cadaveri su un gommone intercettato 30 miglia a nord da Sabratha, in Libia. Scarne le notizie in merito. L'imbarcazione era semiaffondata e la constatazione dei decessi sarebbe stata compiuta da personale medico di nave "Aquarius", di Sos Mediterannee. L'unita' dell'organizzazione umanitaria con sede in Francia, informa la Guardia costiera, ha salvato 108 persone, tra cui cinque donne. Il natante è atteso a fine mattinata a Lampedusa e dall'equipaggio della nave sono attesi ulteriori dettagli sulla tragedia al largo della Libia.
Uno dei naufraghi ha raccontato che a bordo c'erano almeno 135 persone. E quindi il bilancio della tragedia sarebbe più grave: oltre ai sei cadaveri, ci sarebbero 21 dispersi; due rifugiati, nelle fasi concitate dei soccorsi, inoltre, sarebbero finiti in acqua e sono annegati; un altro e' stato recuperato in extremis. Il natante semiaffondato e col motore fuori uso, era stato intercettato ieri, al termine di un altro salvataggio di 116 persone. L'unità navale è intervenuta insieme al personale medico di Medecins du monde che, salito a bordo, ha fatto la tragica scoperta. Tra i 108 sopravvissuti persone del Gambia, della Guinea Bissau, dela costa d'Avorio, del Togo, Nigeria, Senegal, Mali, Sudan, Etiopia ed Eritrea. Operazioni rese difficoltose dal vento forza 5-6 e da onde alte due metri. Avevano viaggiato nove ore prima che il gommone, partito da Sabratha e ormai in balia delle onde, fosse raggiunto dal mezzo di soccorso che poi ha fatto rotta verso Lampedusa. (AGI)