Roma - "L'Europa deve gestire il flusso di migranti - analizza Di Giacomo - anche perche' le conviene economicamente, senza considerare le ragioni umanitarie. Nel 2040-2050, al netto dei migranti, la popolazione europea in eta' lavorativa sara' solo il 23%. I pericoli per quanto riguarda il sistema pensionistico sono evidenti". Per una minima gestione dei flussi l'Oim ha creato un centro in Niger. "Li' spieghiamo i pericoli della traversata nel deserto del Sahara e nel Mediterraneo - dice Di Giacomo - noi offriamo un po' di lavoro a salari che in Europa verrebbero giudicati irrisori. Molti migranti senegalesi rinunciano alla traversata, soddisfatti di poter tornare a casa con qualche soldo".
I desideri dei migranti variano a seconda delle nazionalita'. "Siriani ed eritrei puntano al nord Europa e preferiscono non fermarsi in Italia - sottolinea Di Giacomo - molti egiziani restano". Di Giacomo ha dubbi sulle trattative in corso tra Ue e Turchia sui migranti. "La Turchia non ha firmato tutti i trattati internazionali vigenti in Europa - dice Di Giacomo - ad esempio i turchi non considerano rifugiati i cittadini extra Ue".
L'Egitto e' il Paese dal quale proviene il maggior numero di minori non accompagnati: 1.709 solo nel 2015. "Spesso i media si soffermano sul tema dei minori - commenta Di Giacomo - ma un migrante di 5 anni puo' avere un futuro. Perche' nessuno mette a fuoco il dramma di anziani, che hanno lasciato tutto in Siria e si trovano a piu' di 60 anni in un Paese straniero senza piu' nulla su cui contare? Si pensi a una nonna italiana nelle stesse condizioni".
I siriani tendono a spostarsi in nuclei familiari: c'e' stato anche il caso di una famiglia migrante di 17 persone, dai nonni ai nipotini neonati. Sui rimpatri forzati l'Oim e' scettica: "Il piu' delle volte non funzionano - dice Di Giacomo - perche' mancano gli accordi bilaterali. Il tutto si risolve con un decreto di espulsione inapplicato. Il migrante irregolare rimane ed e' facile preda del lavoro sommerso". (AGI)