Ankara - Strage nel cuore di Ankara. Un'autobomba è esplosa accanto a un bus fermo nei pressi di piazza Kizilay. Il bilancio parla di 37 morti (tre dei quali deceduti nella notte in ospedale) e una settantina di feriti, di cui almeno 15 sono gravi. Le immagini riprese da una telecamera di sicurezza mostrano l'autobus fermo e una berlina bianca che rallenta affiancandosi. Poi la violentissima esplosione e le fiamme che divorano il mezzo pubblico.
Il ministro dell'Interno turco Ekfan Ala ha precisato che uno o due kamikaze a bordo di una vettura si sono affiancati al bus e hanno fatto esplodere la carica che avevano a bordo. Il premier Ahmet Davutoglu ha annunciato che il nome dell'attentatore sarà rivelato entro domani e che i servizi di sicurezza turchi hanno già raccolto delle prove per individuare menti ed esecutori dell'attentato.
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— Moëz BHAR (@moezbhar) 13 marzo 2016
L'attentato si è verificato alle 18,54 e la forza dell'esplosione è stata tale che non solo per la CNN Turk news channel non solo ha ucciso 23 persone istantaneamente, ma ha anche distrutto auto e negozi nel raggio di decine di metri. La piazza di Kizilay e' ora transennata e il primo ministro Davutoglu ha gia' convocato una riunione di emergenza delle forze di sicurezza.
"I terroristi devono sapere che per quanto sanguinoso sara' il loro odio non riusciranno a piegarci e scuoterci, ovunque essi colpiscano. La risposta e la condanna della comunita' internazionale sara' ferma, unanime, risoluta" riporta una nota di Palazzo Chigi nella quale il presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime il suo profondo cordoglio al Presidente Recep Tayyp Erdogan e al primo ministro turco Davutoglu.
Una scia di sangue lunga quattro anni
Dopo l'attentato ad Ankara, vanno a rilento i social network Twitter e Facebook e secondo quanto si e' appreso, il Consiglio supremo della radiotelevisione (RTUK) ha vietato di trasmettere immagini della scena dell'attacco o delle vittime. (AGI)