Lucca - Non escludono al momento alcuna ipotesi gli inquirenti che stanno cercando di dare un nome al cadavere in avanzato stato di decomposizione ritrovato questa mattina lungo l'argine del fiume Serchio nei pressi di San Pietro a Vico, in Lucchesia. L'autopsia disposta dal pubblico ministero Elena Leone dovrà infatti stabilire se la testa e le braccia di cui è privo il corpo sono state mutilate da qualcuno oppure se si tratta di una conseguenza della lunga permanenza del corpo all'interno del fiume. Secondo quanto emerso da un primo esame esterno del cadavere, la vittima sarebbe rimasta a contatto con l'acqua quasi quattro mesi.Anche se al momento è impossibile poter identificare il corpo, è probabile che possa trattarsi di un uomo. A indirizzare gli inquirenti su questa strada sarebbe il tipo di cintura che è stato trovato addosso al cadavere. (AGI)