Ciudad Juarez - "Sto concludendo la mia visita in Messico e non potevo partire senza venire a salutarvi, senza celebrare il Giubileo della Misericordia con voi". Con queste parole Papa Francesco ha salutato i 3mila detenuti del penitenziario di Ciudad Juarez, il più vicino alla frontoera con gli Usa. Francesco ha preso la parola dopo le testimonianze di reclusi e operatori, che ha ringraziato "di cuore per aver manifestato tanta speranza e tante aspirazioni, come anche tanti dolori, timori e interrogativi"."Nel mio viaggio in Africa - ha ricordato - nella città di Bangui ho potuto aprire la prima Porta della Misericordia per il mondo intero. Oggi insieme a voi e con voi desidero riaffermare una volta di più la fiducia alla quale Gesù ci incoraggia: la misericordia che abbraccia tutti e in tutti gli angoli della Terra. Non c'è luogo dove la sua misericordia non possa giungere, non c'è spazio né persona che non essa non possa toccare".
"Celebrare il Giubileo della misericordia con voi - ha confidato Francesco ai detenuti - significa imparare a non rimanere prigionieri del passato, di ieri. E' imparare ad aprire la porta al futuro, al domani: è credere che le cose possano essere differenti". "Celebrare il Giubileo della misericordia con voi - ha insistito - è invitarvi ad alzare la testa e a lavorare per ottenere tale desiderato spazio di libertà. Sappiamo che non si puo' tornare indietro, sappiamo che quel che e' fatto e' fatto; percio' ho voluto celebrare con voi il Giubileo della misericordia, poiché questo non significa che non ci sia la possibilita' di scrivere una nuova storia d'ora in avanti". "Voi - ha continuato il Pontefice rivolto ai 3.000 carcerati - soffrite il dolore della caduta, sentite il pentimento per i vostri atti e so che in tanti casi, in mezzo a grandi limitazioni, cercate di ricostruire la vostra vita a partire dalla solitudine". "Avete conosciuto - ha poi concluso - la forza del dolore e del peccato; non dimenticatevi che avete a disposizione anche la forza della risurrezione, la forza della misericordia divina che fa nuove tutte le cose". (AGI)