(AGI) - Londra, 15 feb. - Parlare piu' lingue fa bene al cervello, ci rende piu' curiosi e piu' flessibili e rende piu' attivo e sano il nostro cervello, e cosi' dialetti e idiomi rari devono essere salvati per questo motivo: ne e' sicura la professoressa Antonella Sorace, italiana e fondatrice del Bilingualism Matters Centre dell'Universita' di Edimburgo, nel Regno Unito, salita alla ribalta sulla stampa britannica dopo una serie di studi sui benefici del bilinguismo. La ricercatrice, riporta ora la stampa del Regno Unito, sta infatti studiando gli aspetti positivi del conoscere lingue minoritarie come il sardo o il gaelico scozzese, ma i risultati potranno tuttavia essere di impulso alla salvaguardia di tutte le lingue in pericolo nel mondo e infatti sono stati accolti con favore dalle piu' diverse comunita' etniche e linguistiche. Parlando a una conferenza a Washington, negli Stati Uniti, Sorace ha cosi' lanciato un appello contro l'estinzione di queste lingue, dicendo che "se troviamo un modo di persuadere le persone che queste lingue sono una risorsa, piuttosto che un problema o folklore o un qualcosa che fa parte del passato, allora possiamo aiutare queste lingue a sopravvivere un po' piu' a lungo e i bambini possono avere benefici dal bilinguismo". Diversi studi hanno mostrato come le persone bilingui mostrino un declino cerebrale molto piu' lento in eta' avanzata. Cosi' ora, in tempi di grandi migrazioni, si apre anche un'altra sfida: quella di fare in modo che chi si trasferisce in un altro Paese non perda la sua tradizione linguistica e non smetta di parlare la sua lingua d'origine con la sua famiglia. Il lavoro di Sorace ha avuto ampio risalto soprattutto sulla stampa del Galles, area del Regno Unito dove tanto si sta facendo per cercare di preservare il bilinguismo. (AGI)
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