Palermo - In un verbale del 28 maggio 2012, depositato adesso agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia e ritenuto peraltro poco attendibile dagli inquirenti, l'imputato-testimone Massimo Ciancimino dice che avrebbe riconosciuto il "signor Franco" in Ugo Zampetti, attuale segretario generale del Quirinale, dopo aver ricoperto la stessa carica alla Camera per undici anni, fra il 1993 e il 2014. L'indicazione è stata completamente scartata, dopo alcune verifiche, dai magistrati. Ciancimino ai pm di Palermo e Caltanissetta aveva portato pure una foto, scattata dallo stesso imputato del processo sui presunti accordi fra pezzi di Cosa nostra e pezzi delle Istituzioni: è tratta da un fermo immagine televisivo in cui l'uomo misterioso è accanto agli ex presidenti del Consiglio e del Senato, Mario Monti e Renato Schifani: si tratta appunto di Zampetti. In una precedente occasione Ciancimino aveva indicato il signor Franco in un alto dirigente della Bmw Italia, ma in quel caso aveva detto di non essere sicuro che la persona da lui riconosciuta su una rivista romana fosse proprio lo 007 deviato.
Anche nell'udienza di oggi, in cui è stato interrogato, il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo ha detto di non avere mai riconosciuto il signor Franco. Ma nel verbale del 28 maggio di quattro anni fa è annotato che "il Ciancimino ribadisce di essere convinto della riferita indicazione dell'identità del soggetto raffigurato nel Signor Franco di cui ha più volte parlato". Nel verbale lo indica questo personaggio come soggetto dell'entourge di Scalfaro, Napolitano, Violante e addirittura del capo della polizia De Gennaro. In realtà Zampetti è stato segretario generale con Violante ma non ha mai è stato nello staff di Scalfaro nè di Napolitano, nè tantomeno di De Gennaro. Il signor Franco è - nel racconto di Ciancimino jr - il misterioso 007 che sarebbe al centro di tante trame d'Italia e che avrebbe avuto rapporti con Vito Ciancimino, tenendo i collegamenti fra mafia e Servizi deviati. (AGI)