Palermo - La mafia "e' stata colpita duramente, ma non e' stata battuta e non deve essere superata da altre emergenze". Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario, al palazzo di giustizia di Palermo. Il ministro ha parlato delle carceri e ha ricordato che "il 2015 ha segnato l'anno del superamento del sovraffollamento: l'ambizione", ha aggiunto, "e' tuttavia quella di imprimere un segno ancora piu' incisivo in termini di cambiamento nella cultura della pena". "Il fine ultimo -ha proseguito- e' abbandonare un sistema anacronistico che identifica troppo spesso la sanzione penale con la reclusione in carceri". Per il ministro i numeri "sono decisamente incoraggianti: al 31 dicembre 2015 la popolazione carceraria e' scesa a 52.164, mentre 39.274 sono i soggetti trattati in regime di esecuzione penale esterna. L'indice di sovraffollamenti delle carceri e' sceso dal 131% al 105%".
"Il 2015 ha fatto registrare una diminuzione delle pendenze nazionali degli affari civili, scese a quota 4,2 milioni. Dato suscettibile di ulteriore calo per la fine del 2016". Orlando ha sottolineato gli effetti positivi delle riforme e di una maggiore produttivita', quest'ultima in parte conseguenza delle prime. Un percorso che deve andare avanti. "Cio' significherebbe allineare l'arretrato alla capacita' di definizione annuale che si attesta intorno ai 3,8 milioni di affari. L'apice della crisi della giustizia civile si e' registrato nel nostra Paese in piena crisi economica. A fine del 2009 il numero di affari pendenti presso i tribunali toccava quota 6 milioni. Quel che e' certo e' il dato concreto relativo alla diminuzione delle pendenze civili". Secondo il Guardasigilli, positivo corollario di questa diminuzione e' il "contenimento dei tempi della durata del contenzioso. Le recenti riforme - ha proseguito- hanno consentito anche una riduzione delle pendenze dei procedimenti di equa riparazione nelle Corti d'Appello, pari al 27,6% rispetto all'anno precedente. Un risultato che va attribuito all'impegno del personale amministravo della magistratura che nel 2015 raggiunge un importante indice di produttivita' ma anche all'introduzione di strumenti di deflazione del sistema della giustizia civile. Si registra, infatti, una considerevole contrazione delle iscrizioni delle cause in primo grado in Tribunale - ha concluso - con un calo dell'11% per le iscrizioni dei procedimenti di separazione del divorzio".
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All'attuazione concreta del disegno riformatore, "il ministero ha messo in campo ogni sforzo utile per raccogliere le sollecitazioni provenienti dagli Uffici giudiziari e dall'Avvocatura. Le risorse aggiuntive reperite per il triennio 2015-2017 ammontano a oltre un miliardo", ha ricordato ancora il ministro. "Risorse -ha proseguito- che saranno destinate anche all'informatizzatone avanzata, al reclutamento del personale, alla revisione organizzata del ministero e degli uffici, all'ammodernamento e alla sicurezza delle strutture giudiziarie nonche' al potenziamento dei servizi istituzionali dell'amministrazione penitenziaria. Per la prima volta saranno erogate borse di studio per i tirocinanti laureati". Il Guardasigilli ha ricordato come il 23 febbraio 2015 il ministero della Giustizia e' stato accreditato per la prima volta come organismo di diretta gestione dei fondi europei: "Abbiamo il dover di sostenere il miglior funzionamento degli uffici giudiziari con un nuovo modello della spesa. Trasferita al ministero, essa consente efficienza e risparmio per lo Stato e, allo stesso tempo, una piu' uniforme distribuzione dei costi sul territorio. Abbiamo inaugurato per la prima volta dopo piu' di vent'anni -ha proseguito- una nuova stagione del reclutamento del personale amministrativo, che consentira' l'assunzione di personale in mobilita' per 4 mila nuove unita' nel biennio 2016-2017. Un percorso, questo, gia' avviato nel corso del 2015 sono 593 le unita' assunte". Riguardo l'ingresso di giovani magistrati, ha aggiunto: "Sono state reperite le risorse per proceder all'assunzione di ben 311 giovani magistrati, vincitori dell'ultimo concorso e novembre e' stato bandito un nuovo concorso per 350 posti".
"Se il 2014 ha segnato l'avvio dell'obbligatorieta' del processo civile telematico, il 2015 puo' esser considerato l'anno del consolidamento dei risultati ottenuti", ha aggiunto Orlando. "I numeri parlano chiaro: piu' di 6,3 milioni gli atti telematici depositati da avvocati e professionisti, circa 3 milioni e mezzo gli atti digitali depositati dai magistrati in quest'anno, rispetto sl milione circa registrato nell'anno precedente. Il sistema delle telecomunicazioni telematiche in ambito civile e' ormai a pieno regime. Dal 15 febbraio si estendera' al giudizio in Cassazione. Forte la contrazione dei tempi dei procedimenti, specie per i decreti ingiuntivi telematici. I pagamenti hanno avuto un incremento pari al 105% in un solo anno". Un svolta importante perche' "abbiamo deciso di partire" e raggiunto grazie alla "fattiva collaborazione di tutte le componenti della giurisdizione, magistratura e avvocatura". Il 2015 ha anche segnato l'avvio dei primi passi verso la digitalizzazione del processo penale. Quasi 3 milioni sono gli atti digitali consegnati tra notifiche e comunicazioni. "Si e' completato il dispiegamento del modello unico di registro penale telematico -ha proseguito- in grado di restituire informazioni omogenee e affidabili. Ci sono stati anche disagi e difficolta' e sicuramente sono necessari interventi di carattere normativo e tecnico per alleviare il peso di queste difficolta', per questo abbiamo deciso di investire ancor di piu' nell'informatizzazione. Nel solo 2015 circa 150 milioni di euro: il doppio dello scorso anno, il triplo rispetto al 2012". (AGI)
(30 gennaio 2016)