Milano - L'inquinamento atmosferico e lo smog possono danneggiare i capelli, provocandone addirittura la perdita. Lo sostiene intervistato dalla Klaus Davi Fabio Rinaldi, dermatologo e Presidente dell'International Hair Research Foundation e docente alla Sorbona di Parigi che sul tema sta conducendo delle ricerche. "Il fusto dei capelli - spiega - e' come una spugna, che assorbe tutto quel che c'e' nell'atmosfera attraverso la cuticola esterna, compresi odori, fumo di sigaretta, polveri sottili, metalli pesanti, gas di scarico e quant'altro ammorba l'aria delle nostre citta'". Le sostanze nocive si depositano sui capelli e vengono assorbite, rendendoli piu' brutti e piu' opachi. "Osservandoli al microscopio - spiega il dermatologo - si vede bene che sono destrutturati". E la situazione peggiora in inverno, quando ozono, PM10 e monossido di carbonio sono alle stelle. "Nel 38% delle persone che abbiamo visitato - dice Rinaldi - abbiamo riscontrato a livello del cuoio capelluto le presenza di una dermatite irritativa, assente durante il periodo estivo, quando il tasso di inquinamento dell'aria e' decisamente inferiore". Inoltre, gli specialisti si sono accorti che il grado maggiore di irritazione si osserva proprio nei giorni in cui i livelli degli inquinanti toccano le punte massime. "Le parti esposte del corpo sono continuamente sottoposte al danno dell'inquinamento e quindi, a soffrire di piu' sono la pelle del cuoio capelluto, del viso e delle mani. Bisogna quindi "prima di tutto, lavare spesso i capelli". "Specie per chi abita in una grande citta', e' assolutamente consigliabile lavarli al massimo ogni 3 giorni. Che i lavaggi troppo frequenti danneggino i capelli, infatti, e' un falso mito, da sfatare". Altra buona regola e' quella di proteggere la testa con un cappellino. (AGI)
(30 gennaio 2016)