Roma - I nostri 007 riscuotono la fiducia del 64% degli italiani: l'anno passato la percentuale era già salita al 62% ma ancora nel 2012 a pensarla cosi' era appena il 40,6% del campione.
A documentare l'inversione di tendenza e' il Rapporto Italia 2016 dell'Eurispes, presentato stamane a Roma.
Il grado di consenso nel lavoro della nostra intelligence si distribuisce in maniera abbastanza uniforme: il 60,6% tra i giovanissimi, il 62,5% tra i 25-34enni, il 62,6% tra i 35-44enni, il 63,5% tra i 45-64enni e il 67,7% (il dato piu' alto) tra gli over65. Sono le donne piu' degli uomini ad accordare la propria fiducia ai servizi segreti (64,1% contro 63,8%) mentre il livello di istruzione degli intervistati rivela un picco di fiducia tra quanti hanno un titolo di studio piu' basso (75%), seguiti da laureati o titolari di master (67,3%). Quanto all'area politica di riferimento, il consenso e' piu' alto tra quanti si definiscono di centro-destra (78,8%).
Dopo l'approvazione della riforma, nel 2007 - ricordano i ricercatori dell'Eurispes - l'intelligence italiana "e' uscita dal cono d'ombra, si e' fatta conoscere, anche promuovendo iniziative sul territorio nazionale, per il lavoro fondamentale che mette in campo per la protezione dell'Italia, dei suoi cittadini e degli asset strategici del sistema Paese.
Il comparto si propone oggi come un laboratorio che contribuisce a una nuova filosofia civile del nostro Paese e promuove una nuova cultura della sicurezza".
(28 gennaio 2016)