Roma - Da settimane un'azienda romana di logistica e' sotto scacco da parte di un pugno di ex dipendenti ai quali non e' stato rinnovato il contratto di lavoro, ma che invece di rivolgersi alla magistratura del Lavoro hanno scelto il picchettaggio come forma di pressione. La Cedica opera nel campo del trasporto di merci agroalimentari; alla societa' fanno capo diverseCooperative che provvedono alla consegna ai punti vendita del Gruppo Carrefour in tutta l'area di Roma e provincia: tra dipendenti diretti e indotto, circa 150 persone, che ora vedono il loro lavoro in pericolo. La vicenda ha preso il via a fine novembre, quando a sette persone non e' stato rinnovato il contratto di lavoro a tempo determinato giunto a scadenza. I sette, secondo l'azienda, "si sono resi colpevoli di gravi inadempienze" e nella notte tra il 20 ed il 21 dicembre hanno messo in piedi il primo picchettaggio: una trentina di persone hanno impedito ai lavoratori l'accesso al luogo di lavoro e agli autotreni di lasciare il deposito per consegnare le merci ai punti vendita Carrefour.
"Un danno economico enorme" dice all'Agi Federico Di Carlo, presidente del CdA di Cedica, "azioni violente e penalmente rilevanti da parte di sei dei sette dipendenti ai quali non e' stato rinnovato il contratto, di un sindacalista Cobas e da un gruppo di facinorosi totalmente estranei alla vicenda". Uno scenario che si e' ripetuto nelle notti tra il 23 ed il 24 dicembre, tra il 28 ed il 29 dicembre e tra il 15 e il 16 gennaio. "Oltre al danno si e' rischiato di trascendere nella violenza" aggiunge Di Carlo, "tra i facinorosi ed i dipendenti ai quali era ingiustamente impedito di lavorare". Di Carlo non si spiega perche' gli ex dipendenti non abbiano scelto le vie legali. "Io sono pronto al confronto di fronte a un tribunale del Lavoro", dice, "ma nessuno sembra volerlo. L'unico obiettivo del picchettaggio e' portarci all'esasperazione, anche perche' la forza pubblica, chiamata ogni volta, si e' rivelata impotente". Quattro denunce presentate al commissariato "Esposizione" sono rimaste senza risposta, denuncia Di Carlo, ed e' solo l'inizio perche' "gli ex lavoratori, insieme al sindacato Cobas e a persone estranee alla vicenda, ci hanno pesantemente minacciato e hanno preannunciato un blocco ancor piu' incisivo e prolungato del deposito merci Carrefour". "Non cederemo allo sfinimento ne' all'amarezza" dice Di Carlo, "vogliamo solo che venga fatta rispettare la legge: da parte delle autorita' di pubblica sicurezza e di fronte a un tribunale del Lavoro". (AGI)