Roma - La regola d'oro quando si ristruttura un palazzo è seguire la legge. Pienamente e senza scorciatoie. Parola di Renato Gavasci, ordinario di Ingegneria civile all'università Tor Vergata di Roma, che interpellato dall'Agi sulla tragedia sfiorata a Roma per il crollo di tre piani di un palazzo storico, ribadisce che "se la struttura originale di un edificio viene modificata" il rischio di cedimenti strutturali c'è e in alcuni casi può essere molto alto. Senza ovviamente entrare nel merito di un caso che non conosce e in attesa del rapporto dei vigili del fuoco che accerterà le cause del crollo di Lungotevere Flaminio, è un fatto che nell'appartamento collassato all'ultimo piano fossero in corso lavori di ristrutturazione. "Bisogna sempre presentare i progetti agli enti competenti - spiega Gavasci - i tecnici del municipio decidono poi, nel caso in cui si tocchino strutture statiche, di sottoporre il piano a una commissione del Genio civile, che interviene di conseguenza. Solo cosi', rispettando le regole - insiste l'esperto - si puo' essere certi di non provocare danni. Se si interviene in maniera errata si rischia di indebolire la struttura portante". Rispettare le regole e i tempi della burocrazia - anche nel caso in cui risultassero lunghi - diventa dunque "imprenscindibile". (AGI)
(22 gennaio 2016)