Roma - "Mi hanno strappato dalle mani il giubbotto di salvataggio, ho spaccato un vetro e sono riuscita a prenderne uno per bambini, mi spingevano, sono caduta due, tre volte. Ho visto la morte". E' la testimonianza di una passeggera della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata la notte di 4 anni fa davanti alle coste dell'isola del Giglio. All'alba del 14 gennaio il molo di Porto Santo Stefano si trasformo' in un centro di accoglienza per i superstiti. Stremate da una notte di terrore, avvolte nelle coperte, con gli occhi golfi di pianto, centinaia di persone raccontavano i momenti del naufragio, l'impatto con gli scogli, il blackout, il suono assordante delle sirene, la corsa disperata verso le scialuppe di salvataggio.
Per il disastro, in cui morirono 32 persone, e' stato condannato in primo grado a 16 anni di carcere il comandante Francesco Schettino. Tra i capi di imputazione il piu' grave e infamante per un marinaio e' quello di aver abbandonato la nave. Le urla di Gregorio De Falco che alla radio ordinava a Schettino "torni a bordo, c..." sono rimaste scolpite nel ricordo di quanti hanno seguito giorno dopo giorno le indagini, coordinate dal procuratore di Grosseto, Francesco Verusio. "La gente e' impazzita, i bambini venivano tenuti in alto dai genitori per paura che fossero schiacciati dalla folla, tutti si prendevano a spintoni per tentare di saltare per primi sulla scialuppa, mentre il personale gridava che dovevano salire a bordo le donne e i bambini", e' una delle drammatiche testimonianze raccolte dall'Agi. "Abbiamo sentito un boato enorme, e' andata via la luce e la nave si e' spostata sulla parte sinistra, dopo dieci minuti si e' girata sulla parte destra, siamo usciti e ci hanno detto di andare al ponte 4 dove c'erano le scialuppe. Non sapevamo cosa fare, i membri dell'equipaggio erano quasi tutti stranieri, anche quando siamo saliti sulla scialuppa, ha rischiato di rovesciarsi, la gente spingeva mentre molte persone, prese dalla disperazione, saltavano in mare. E' stato un inferno". Il relitto dell'enorme nave da crociera da 114mila tonnellate e' in demolizione nel porto di Genova, dopo una lunga e complessa operazione di recupero, culminata con la rotazione avvenuta, dopo 19 ore di lavoro, alle 4 del mattino del 17 settembre 2013. Davanti alle telecamere di tutto il mondo, il team guidato dal sudafricano Nick Sloane riusci' a riportare in posizione il relitto, rimosso per sempre dagli scogli dell'isola del Giglio il 23 luglio del 2014. (AGI)
(13 gennaio 2016)