(AGI) - Roma, 11 gen. - Conoscere con precisione e affidabilita' la massa delle stelle e' fondamentale per ricostruirne la storia, poiche' la massa e' proprio il parametro principale che determina l'evoluzione di un astro, stabilisce la durata della sua "vita" e segna quello che sara' il suo destino finale. Un team tutto italiano di astronomi guidato da Francesco Ferraro, dell'Universita' di Bologna e associato Inaf (Istituto nazionale di astrofisica), propone un metodo per misurare la massa delle stelle, una sorta di "bilancia cosmica" grazie alla quale e' possibile identificare, in mezzo ad una moltitudine di astri di piccola massa, oggetti piu' pesanti che sarebbero altrimenti indistinguibili. Il metodo, descritto su Astrophysical Journal, risulta particolarmente utile per scovare stelle "false magre" all'interno di ammassi globulari galattici ed e' stato sviluppato nell'ambito del progetto Cosmic-Lab, finanziato con quasi 2 milioni di euro dall'Unione Europea. Gli ammassi globulari presenti nella nostra Galassia sono agglomerati di stelle piuttosto compatti che possono contenere anche milioni di astri. Studi sull'origine di questi oggetti hanno evidenziato che la loro formazione si attesta attorno a 13 miliardi di anni fa, dunque agli albori dell'universo, la cui eta' stimata e' di circa 13,6 miliardi di anni. Secondo i modelli di evoluzione stellare, tutte le stelle maggiori di 0.8 - 0.9 masse solari presenti all'epoca attuale negli ammassi globulari hanno completato il loro ciclo evolutivo, finendo come nane bianche, stelle di neutroni o buchi neri. Ma le cose, in realta', non stanno esattamente cosi'. Da circa 60 anni gli astronomi hanno scoperto le Blue Straggler Star (BSS), una popolazione di stelle massicce (tra 1.2 e 1.6 masse solari) che, sorprendentemente, sono ancora all'inizio della loro vita. Secondo gli astronomi, questi oggetti cosi' anomali (che non dovrebbero esistere, oggi, negli ammassi globulari) si sarebbero generati attraverso processi fisici capaci di aumentarne la massa, come collisioni dirette o fenomeni di vampirismo. La loro origine e i processi evolutivi, tuttavia, rimangono ancora un mistero. Ora, grazie alla "bilancia cosmica", i ricercatori di Bologna sono riusciti finalmente a smascherare un'altra Blue Straggler evoluta, con una massa pari a 1.4 volte quella del Sole, nell'ammasso globulare 47 Tucanae. (AGI)
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