(AGI) - Genova, 9 gen. - La proposta di conciliazione rivolta dal governo italiano ad un gruppo di vittime dei pestaggi e delle torture avvenute all'interno della caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova, nel 2001, e' "inaccettabile": "Rispetto ai fatti del G8 di Genova, le istituzioni e in particolare i governi italiani, indipendentemente dal colore politico, sono da 15 anni in fuga dalla realta' dei fatti. Noi andremo avanti fino in fondo". Cosi' l'avvocato Riccardo Passeggi, difensore, insieme a Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale, e Barbara Randazzo, docente di diritto delle Corti europee alla Statale di Milano, di Moritz Von Hungher e Anna Julia Kutschkau, tra le vittime dei torturatori di Bolzaneto.
"I miei clienti - ha aggiunto il legale - respingono formalmente questa offerta. Innanzitutto perche' nessuno ha mai chiesto loro scusa. E poi anche perche', dopo aver presentato un ricorso per la messa in mora del governo per la mancata introduzione del reato di tortura nel codice penale, questo reato non e' stato ancora introdotto. Nella lettera c'e' scritto sia che il governo ha 'seriamente sanzionato' l'accaduto ed e' sotto gli occhi di tutti che sia una frottola sia che ai miei clienti e' gia' stata offerta una somma, che loro avrebbero rifiutato, per chiudere la vicenda. Anche questo non e' vero perche' nessuno ci ha mai proposto niente".
"Trovo sinceramente imbarazzante - ha proseguito l'avvocato Passeggi - che il rappresentante del governo a Strasburgo racconti frottole alla Corte europea. Non e' una questione di soldi: il governo deve sapere - ha concluso - che in Italia e soprattutto all'estero c'e' ancora chi sa cosa sia una questione di principio". (AGI)
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