Nel cuore produttivo d'Italia l'export torna a crescere
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Nel cuore produttivo d'Italia l'export torna a crescere
Il 2017 si è aperto con una ripresa delle esportazioni dei distretti, 'cuore' produttivo dell'Italia del 'made in Italy', che segna un +6,4% a livello nazionale. I dati resi noti da Intesa San Paolo che 'fotografano' con grande precisione questa realtà sono di grande interesse perché mostrano i segnali di un 'traino' della nostra economia guidata ancora una volta da Lombardia, Emilia Romagna e Nord-Est con in testa il Veneto, con i suoi 27 distretti che segnano indici positivi.
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“La crescita complessiva dei distretti lombardi nel primo trimestre del 2017, dopo un 2016 con qualche chiaroscuro - ha dichiarato Paolo Graziano, direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo - è un segnale positivo e incoraggiante. La Lombardia è una regione chiave per l’economia del nostro Paese e la ripresa delle esportazioni del 7,4%, un punto sopra la media nazionale, è coerente con il trend positivo registrato nei singoli territori: nei soli primi tre mesi di quest’anno la Direzione Regionale Lombardia del Gruppo ha erogato a imprese e privati lombardi oltre 1 miliardo di euro, con una crescita di oltre il 25% sullo stesso periodo del 2016”. Come a dire che la crisi si avvia ad essere superata, anche se restano con il segno negativo - e' il caso delle Marche, altra polo importante del sistema-distretti - per effetto del sisma dell'anno scorso.

Lombardia - Il 2017 si apre in positivo

L’anno 2017 si è aperto con una ripresa delle esportazioni dei distretti tradizionali della Lombardia, dopo un 2016 di calo complessivo delle vendite: +7,4% nel primo trimestre, a valori correnti, un punto al di sopra della performance media nazionale (+6,4%). La crescita è stata del 5,8% nei mercati maturi, con il mercato tedesco che ha agito da traino (+11,1%), insieme a Francia (+3%), Stati Uniti (+4,2%), Spagna (+5,1%) e Regno Unito (+5,6%). Nei nuovi mercati, le vendite sono cresciute del 10,6%. Emerge una dinamica sostenuta delle esportazioni dirette nella Federazione russa (+42,5%), che tuttavia è da inquadrarsi come una parziale ripresa dai livelli di minimo raggiunti nel biennio precedente, durante la fase recessiva che ha interessato il paese. In crescita anche le vendite in Cina (+19,9%), Polonia (+9,2%), Repubblica Ceca (+10,3%), Turchia (+3,8%), Emirati Arabi Uniti (+9,2%).
I buoni risultati del primo trimestre si presentano diffusi a livello territoriale, andando a toccare ben 20 distretti fra i 23 di matrice tradizionale qui analizzati.
  • ENOGASTRONOMIA
    - Carni e salumi di Cremona e Mantova (+33,8%)
    - Vini del Bresciano (+13,7%)
  • METALMECCANICA
    - Metalmeccanica di Lecco (+15,3%)
    - Metalli di Brescia (+14,8%)
    - Meccanica strumentale di Varese (+13,5%)
    - Macchine per la concia della pelle di Vigevano (+7,3%)
  • LEGNO
    - Legno di Casalasco-Viadanese (+15,1%)
    - Legno e arredamento della Brianza (+9%)
  • GOMMA - Distretto della Gomma del Sebino Bergamasco (+11,8%)
  • TESSILE - Tessile e abbigliamento della Val Seriana (+7,8%).
Il primo trimestre 2017 è stato positivo anche per le esportazioni dei poli tecnologici lombardi, sempre misurate a valori correnti. L’incremento è stato del 17,9%, superiore al dato medio del resto dell’aggregato dei poli tecnologici nazionali (+3,7%). L’evoluzione positiva delle vendite estere ha riguardato tre poli sui quattro monitorati: il Polo farmaceutico lombardo (+35,8%) e il Biomedicale di Milano (+26,8%) hanno confermato il trend di crescita del 2016. Le esportazioni del Polo Ict di Milano (+10,6%) si sono invece mostrate in ripresa, dopo un 2016 di lieve calo.

Emilia Romagna - In crescita 15 distretti su 19

Prosegue la crescita (+6,1%) dell’export dei distretti dell’Emilia Romagna nel primo trimestre del 2017, sostanzialmente in linea con quello del totale dei distretti italiani (+6,4%), ma inferiore a quello del sistema manifatturiero regionale (+9,2%). “Si possono osservare risultati positivi sia nei mercati maturi che, in particolare, nei mercati emergenti: sono stati trainanti la Spagna, la Germania, la Francia e la Polonia. - commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Il mercato russo, che ha registrato una crescita dell’export del 23,4%, grazie alle vendite dell’abbigliamento di Rimini e delle macchine per l’imballaggio di Bologna, torna ad essere un mercato con buone opportunità per l’export dei distretti emiliano romagnoli. Bene il flusso di export verso Cina e Hong Kong specialmente per le piastrelle di Sassuolo e per la food machinery di Parma”.
Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: hanno chiuso il trimestre in crescita 15 distretti su 19 monitorati.
  • PIASTRELLE - E’ proseguito il trend positivo del distretto delle Piastrelle di Sassuolo che ha messo a segno una crescita del 7,7%, beneficiando del buon andamento su quasi tutti i mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti e in Germania.
  • MECCANICA - Luci e ombre nel settore della meccanica: ai risultati molto positivi dei distretti delle macchine utensili di Piacenza (+37,3%), delle macchine per il legno di Rimini (+16,1%), delle macchine per l’imballaggio di Bologna (+13,5%) e delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+4%), si è contrapposto il calo della food machinery di Parma (-8,5%), dei ciclomotori di Bologna (-22,6%) e delle macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (-3% secondo i dati ACIMAC).
  • SETTORE ALIMENTARE - Sostanzialmente positivo, invece, il settore alimentare. Hanno registrato una crescita quasi tutti i distretti, con performance brillanti soprattutto per i salumi di Parma (+9,6%) e del modenese (+8,1%); è proseguita invece la tendenza negativa per i salumi di Reggio Emilia. Molto bene i due distretti del lattiero caseario di Reggio Emilia (+16,6%) e parmense (+4,1%), e anche l’ortofrutta romagnola (+5,3%). Sostanzialmente stabile, invece, l’alimentare di Parma (+0,7%).
  • MODA - Ottima performance per il sistema moda, con una crescita generalizzata nell’export dei distretti: maglieria e abbigliamento di Carpi (+8,7%), calzature di San Mauro Pascoli (+7%) e abbigliamento di Rimini (+12,1%). Continuano i segnali di ripresa per l’export dei mobili imbottiti di Forlì che inizia il 2017 in crescita (+7,4%).
Hanno chiuso il primo trimestre 2017 in lieve crescita le esportazioni dei poli tecnologici regionali, con risultati decisamente inferiori rispetto alla dinamica nazionale (+0,5% versus +8,3%). Ancora trainante il polo ICT di Bologna e Modena (+9,6%) che evidenzia un trend di sviluppo sostenuto su alcuni mercati come Stati Uniti, Cina e Giappone. Bene anche il polo biomedicale di Bologna (+6,6%) con ottime performance in particolare sui mercati tedesco, francese, spagnolo e cinese. Ha chiuso invece in negativo il polo biomedicale di Mirandola (-14,2%), confermando il trend negativo del 2016, dovuto soprattutto alla diminuzione delle vendite su alcuni mercati come Germania, Francia, Regno Unito, Svezia, Svizzera e Repubblica Ceca; positivo invece l’andamento in Belgio, Stati Uniti, Austria e Cina. L’andamento negativo è però imputato a operazioni intercompany delle multinazionali, che oggi controllano business ed esportazioni di Mirandola, non a problemi nella salute del comparto.

Marche - Export ancora in calo

Ancora in calo (-3,2%) l’export dei distretti industriali delle Marche, 4 distretti su 9 chiudono in espansione il primo trimestre 2017. Il primo trimestre del 2017 si è chiuso con una variazione del -3,2%. Il dato è negativo e inferiore al totale dei distretti italiani (+6,4%), e a quello della manifattura regionale (+1,1%). E’ evidente che i distretti marchigiani hanno risentito del terremoto dello scorso anno che ha colpito le province di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo. Sono questi i principali risultati che emergono dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
“A rallentare l’export regionale – spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – è stata la frenata subita nei mercati emergenti (-4% le esportazioni) e in particolare verso India, Turchia, Repubblica Ceca e Arabia Saudita. Di contro segnali confortanti arrivano finalmente dalla Russia che diventa il mercato emergente dove si registra la maggiore crescita di export in questo inizio 2017 (+11,3%). Si evidenza, anche, un calo dell’export verso i mercati maturi (-2,7%), a causa della frenata delle vendite in Austria e Stati Uniti, mentre continua il buon andamento in Svizzera".
Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro a luci e ombre: chiudono il primo trimestre del 2017 in espansione 4 distretti su 9.
  • MACCHINE UTENSILI E PER IL LEGNO - In crescita l’export delle macchine utensili e per il legno di Pesaro (+17,3%) grazie all’ottimo andamento delle vendite negli Stati Uniti, in Francia, nel Regno Unito, in Polonia, in Germania e Cina;
  • STRUMENTI MUSICALI - bene anche il distretto degli strumenti musicali di Castelfidardo (+2,5%) con buone performance in Tunisia, Svezia e un balzo di vendite in Cina e Belgio.
  • SETTORE DELLA MODA
    - PELLETTERIA - Positivo il quadro congiunturale di due su quattro distretti del sistema moda della regione a partire dalla pelletteria del Tolentino (+6,1%), grazie ai flussi verso i mercati albanese, britannico, nipponico e polacco;
    - JEANS - molto positiva poi la dinamica della jeans valley del Montefeltro (+7,9%) trainata da Svizzera, Svezia e Germania.
    - CALZATURE - Sostanzialmente stabili le calzature di Fermo (-0,3%), principale distretto regionale, che soffre nei primi due mercati di sbocco (Germania e Stati Uniti), ma si riprende in Russia.
    - ABBIGLIAMENTO - Ha chiuso, invece, il primo trimestre 2017 in territorio negativo l’abbigliamento Marchigiano (-2,5%).
  • CARTA - Secondo trimestre consecutivo in calo per il cartario di Fabriano (-10,6%) a causa della forte riduzione delle esportazioni in India, dopo il balzo di export verso questo mercato da metà 2015 fino al terzo trimestre del 2016.
  • SISTEMA CASA - Inizio 2017 negativo per le aree distrettuali del sistema casa. Le cucine di Pesaro (-12,6%) sconta perdite in quasi tutti i principali mercati di sbocco. Anche il distretto delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano chiude in calo (-21%), a causa degli arretramenti subiti in molti sbocchi commerciali, soprattutto in Francia e Regno Unito.

Lazio - Bene i settori farmaceutico e dell'ICT

Dall’analisi dell’export dei poli tecnologici laziali relativi al primo trimestre 2017 emergono segnali positivi per il polo farmaceutico del Lazio (+1,1%) e per l’ICT romano (+10,7%), mentre ha chiuso in calo il polo aeronautico ( -21,2%).
Dopo il rallentamento osservato nel 2016,spiega l'analisi di Intesa San Paolo, sia tornato in territorio positivo confermandosi una realtà dinamica e competitiva nel panorama dei poli farmaceutici nazionali. Infatti, nonostante il forte rallentamento dei flussi verso il Belgio, principale sbocco commerciale, nel primo trimestre 2017 il polo farmaceutico laziale si conferma leader in termini di valori esportati (oltre 2 miliardi nei primi tre mesi dell’anno). Positiva anche la performance del polo ICT, grazie ai buoni risultati sui mercati avanzati, mentre ha registrato un rallentamento il polo aereonautico, dopo l’ottima performance ottenuta nel 2016 e che sconta l’elevata volatilità delle rilevazioni trimestrali. Segnali confortanti emergono anche dall’analisi dei distretti tradizionali. Il distretto della ceramica di Civita Castellana segna un +14,5% mentre l’ortofrutta dell’Agro Pontino un +20,5%, consolidando il trend positivo del 2016.

“Sono molteplici i segnali positivi che emergono dall’analisi sulle esportazioni dei poli tecnologici e dei distretti tradizionali regionali in questi primi tre mesi del 2017, confermando la competitività delle imprese laziali sui mercati internazionali– spiega Pierluigi Monceri, responsabile della Direzione regionale Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo. La presenza di realtà ad alto contenuto tecnologico, come il polo farmaceutico, costituiscono fattori di successo per il territorio, grazie alla capacità di attrarre investimenti in ricerca e sviluppo, elemento imprescindibile per le prospettive di crescita future.
Anche il polo ICT, grazie alla sua capacità di generare nuove energie, come evidente dalla presenza di molte start-up innovative, costituisce un driver importante di sviluppo. Emergono risultati dinamici anche per l’export dei distretti tradizionali, realtà che rimangono però ancora poco internazionalizzate e con un buon potenziale di crescita sui mercati esteri".

Abruzzo - Il terremoto non frena l'export

Nel primo trimestre 2017 le esportazioni dei distretti abruzzesi hanno avuto un andamento positivo (+3,3%), nonostante i problemi causati dal terremoto avvenuto a fine agosto 2016, evidenziando una performance migliore del manifatturiero regionale (+1,1%) ma inferiore al complesso dei distretti italiani (+6,4%).
Tra i distretti abruzzesi si sono distinti per i risultati positivi i vini di Montepulciano (+15%), il mobilio abruzzese (+4,7%) e l’abbigliamento sud-abruzzese (+22,6%). Si è chiuso in negativo invece il primo trimestre 2017 per i distretti dell’abbigliamento nord-abruzzese (-5%) e della pasta di Fara (-9,6%).
“A contribuire favorevolmente alla performance regionale – spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo - sono stati sia i mercati emergenti (+8,5%) che i mercati maturi (+1,5%). Molto positive le performance in Russia, Cina e Hong Kong, Nigeria (dovuta all’aumento dell’export del distretto del mobilio abruzzese) e Albania; tra i mercati maturi spiccano invece Svizzera, Germania, Regno Unito e Canada.”
Si è attestato in territorio negativo, nella fase iniziale del 2017, l’export del polo ICT dell’Aquila (-5%), restando nettamente al di sotto dell’andamento dei poli tecnologici italiani, che nello stesso periodo registrano una crescita dell’8,3%. A generare questa frenata nelle esportazioni del polo sono stati il commercio verso gli Stati Uniti, che costituisce il principale mercato di sbocco (90,6% delle esportazioni totali) e quello verso la Svizzera. Performance positive sono state ottenute in Oriente e, in particolare, in Cina e Giappone.
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