Competizione: un valore o un male? Da un punto di vista didattico e per l’apprendimento è qualcosa che stimola il merito, il confronto, la qualità delle azioni. Ecco perché le gare sono uno strumento molto utilizzato anche come metodo e strumento educativi. Quelle tecnologiche hanno lo scopo, non a caso, di spingere e incoraggiare la vocazione scientifica, oltre che le dinamiche di lavoro di gruppo e di problem solving: divertendosi, naturalmente. Un fenomeno in piena crescita.
Cos'è la RoboCup Junior
Sono in corso in tutta Italia le gare di qualificazione regionale RoboCup Junior, un evento ludico-didattico competitivo sul tema della robotica, a cui possono partecipare tutte le scuole primarie e secondarie. La RoboCup Junior è infatti una gara di robotica a squadre per ragazzi dai 12 ai 19 anni, che nasce a livello mondiale come derivazione ed espressione della ‘RoboCup’, una gara di robotica internazionale che offre la possibilità a scienziati e studenti di tutto il mondo di testare robot programmabili in contesti reali. In Italia in questi anni si sono svolte diverse gare nazionali riscuotendo un sempre maggior successo. Allo scopo di coordinare l’organizzazione e lo svolgimento delle gare è nata infatti 8 anni fa una Rete Nazionale giunta a più di 50 istituti aderenti e più di 100 scuole partecipanti. L’adesione nel tempo è stata talmente capillare e sempre più diffusa da richiedere poi la costituzione di una rete per l’organizzazione e la gestione degli eventi anche a livello regionale.
Già nel 2014 la RoboCup Jr nazionale, organizzata per quell’edizione a Pontedera, in provincia di Pisa, aveva richiamato più di 800 ragazzi da tutta Italia. Quest’anno, alla prima edizione regionale, che per la Toscana si svolge ancora a Pontedera, partecipano più di 200 studenti. Studenti "costruttori di robot" under 14 e under 19, riuniti in 17 squadre di scuole del I e II grado. La squadra vincente per ogni regione potrà partecipare alla finale nazionale, prevista a Foligno il 3-6 maggio, tra tutti coloro che avranno ottenuto il miglior punteggio gareggiando in diverse prove: i robot dovranno orientarsi in labirinti, essere capaci di inseguire fonti di luce, di calore o di suono, superare prove di salvataggio, saper ballare e perfino recitare, sfidarsi a calcio e ovviamente segnare in rete.
La Toscana punta sulla robotica educativa
Queste gare sono la naturale emanazione delle attività di “robotica educativa”, nell’ambito delle quali, in Toscana in particolare, si è costituita una Rete Regionale di Robotica Educativa – guidata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e precisamente dal suo Istituto di BioRobotica, in collaborazione con l’Ufficio Regionale Scolastico grazie all’importanza che il Ministero stesso attribuisce alla robotica come strumento didattico.
La Rete convoglia oggi centinaia di docenti, circa il 40% delle scuole toscane, che credono nell’importanza di utilizzare la robotica come uno strumento efficace e innovativo di apprendimento delle discipline tradizionali, oltre che per indirizzare gli studenti verso un maggiore interesse per le materie scientifiche e predisporli alle nuove sfide del mondo del lavoro con la mentalità e la preparazione più adeguate.
E’ la particolarità di un modello di educazione che parte dal dottorato e arriva alle scuole dell’infanzia: quella di portare la ricerca a scuola in una ideale sinergia per la formazione degli innovatori del futuro, dove la robotica diventa l’elemento chiave con cui sperimentare nuovi modelli di apprendimento. A Pontedera, dove ha sede l’Istituto di BioRobotica, la costituzione della Rete è stata originata dalla firma di un “Patto di Comunità Educante”, in cui tutti gli attori del territorio hanno condiviso intenti e risorse legati al comune interesse di formare opportunamente i propri giovani ad affrontare le svolte epocali dettate dal progresso tecnologico e dai grandi cambiamenti della società. Il primo laboratorio creato prendeva il nome, non a caso, di ‘laboratorio didattico territoriale’, per sottolineare significativamente la spinta alle vocazioni e alle eccellenze del territorio, quest’ultimo unito nella volontà di individuare gli elementi condivisibili su cui investire per la crescita economico-sociale, a partire soprattutto e innanzitutto dai giovani.
Lo sviluppo dell'Italia passa per la robotica
“Le competizioni robotiche”, mi dice Pericle Salvini, fondatore di GREAT srl, una spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna che offre strumenti mirati e scientifici per l’uso delle nuove tecnologie robotiche al servizio dell’educazione, dell’arte e dell’intrattenimento, e coinvolta nell’organizzazione della RoboCup Jr Toscana, “sono manifestazioni dalle enormi potenzialità, riuscendo ad attrarre appassionati e curiosi, da una parte, e dall’altra a promuovere lo sviluppo tecnologico accelerando e stimolando la ricerca di soluzioni. Sono spettacolo, ma sono tanto di più”.
Puntare sulla robotica, infatti, significa puntare sullo sviluppo dell’Italia e dell’Europa. Riflettiamo sul fatto che, come sostiene spesso il prof. Paolo Dario, leader internazionale nel campo della robotica, quando teniamo in mano un cellulare, non esiste in esso software o hardware che sia prodotto in Italia, lo stesso quando ci abboniamo a un fornitore di servizi o compriamo qualcosa sulla rete: ci rivolgiamo a colossi dell’economia che stanno altrove. La robotica ha le caratteristiche per essere un settore esplosivo ma soprattutto per farci diventare ‘costruttori’ più che ‘compratori’ (quindi anche datori di lavoro), e per rappresentare la vera sfida del manifatturiero. Da qui l’importanza di educare ‘con’ la robotica, ma anche di educare ‘alla’ robotica, sfatando certi miti che a volte condizionano la pubblica accettabilità delle tecnologie e in un certo senso persino il loro sviluppo.
La spinta arriva anche da Bruxelles
Le competizioni sono un modo sano e divertente per stimolare l’avanzamento tecnologico di nuovi dispositivi, metterli a confronto e favorire la crescita del settore, incentivando la ricerca. Non è un caso che la Commissione Europea stia spingendo sempre di più e già moltissimo sulle ‘Robotics Competition’, in generale sempre più diffuse nel mondo.
Qualche giorno fa si è conclusa ad Abu Dhabi la settimana della competizione robotica Mohamed Bin Zayed International Robotics Challenge - MBZIRC 2017, promossa dalla Khalifa University proprio con l’obiettivo specifico e mirato di promuovere la ricerca nel campo della robotica. Si è trattato di un evento internazionale di grande significato scientifico e tecnico e di altrettanto impatto mediatico. Ventiquattro squadre per lo più di giovani si sono sfidate sulle ‘robotics challenge’, le grandi sfide, non solo tecnologiche ma anche spettacolari (droni robotici autonomi in grado di identificare un veicolo in movimento e atterrarci sopra in modo automatico, ad esempio). Montepremi: 5 milioni di dollari, consegnati direttamente dallo sceicco. Luoghi in cui si sa come investire le proprie risorse.