Mi è appena arrivato sul telefonino un video delle prove di Vasco Rossi a Modena. Girato ieri sera. Vasco canta Vivere, una delle sue canzoni più emozionanti. Davanti ad una distesa di fan con un braccio alzato e la telecamera del telefonino puntata sul palco. Sicuramente un istante dopo la fine della canzone, quei video hanno iniziato a girare da un telefonino all’altro, e poi sul web e sui social.
E’ insomma già evidente che il concerto di domani sera sarà il più grande social media event della nostra storia: ci saranno 220 mila persone e quindi 220 mila telefonini. Molti fotograferanno il concerto, tutti si faranno un selfie da postare su Instagram, e poi ci saranno i video delle canzoni più amate. E i tweet con l’hashtag #modenapark. E quei messaggi si incontreranno metaforicamente con quelli, molto più numerosi, dei milioni di telespettatori che invece seguiranno la diretta su Rai1, e degli ascoltatori di Rds. Tutti in un’unica conversazione globale.
Eppure non sono passati anni da quando si diceva che ai concerti era vietato registrare, fotografare, filmare. Perché c’era il diritto d’autore da proteggere, come se quelle immagini, se quelle note rubate da un fan potessero davvero danneggiare il business dell’artista. E invece si è finalmente capito che la verità è un’altra: che la grande musica i soldi li fa in altri modi e che è proprio la spinta dei social network a trasformare un concerto in un momento storico e irripetibile.
Certo, c’è l’obiezione contraria: quella di chi dice che ai concerti uno dovrebbe godersi lo spettacolo e basta, perché in fondo quelle immagini registrate sul telefonino hanno poco e nessun valore e ci distraggono. Probabilmente ricordate che Adele a Verona interruppe una canzone perché troppe persone la stavano filmando. C’è del vero, ma questa obiezione non tiene conto della voglia di partecipare, di far parte di una conversazione globale. E questa voglia è una opportunità, una ricchezza. Non a caso per il concerto di Vasco è stata sviluppata una app che fra le altre cose consente di farsi una foto e di vederla proiettata live sul mega schermo dei selfie che sarà sul palco. Speriamo piuttosto che funzioni il wifi.
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