Il modello della Silicon Valley, da cui sono scaturite Google e Facebook, Apple e Intel, per citarne alcune, si riduce in fondo ad un paio di massime più brevi di un tweet. Una della più efficaci è: fallisci subito, avrai successo presto. Ora il fatto di augurare a qualcuno di fallire subito perché poi avrà successo può sembrare un paradosso ma non lo è: dietro c’è la cultura americana per cui si impara dagli sbagli, e perciò il vero errore è non provare a fare le cose. Del resto uno degli inventori più grandi di tutti i tempi, Thomas Edison, a proposito della lampadina diceva: non ho mai sbagliato, prima di farcela ho trovato i 10 mila modi in cui non funzionava.
Dimenticare la vergogna per un fallimento
Il fallimento insomma può essere una medaglia non una vergogna. Al punto che a Google c’è un fondo per incentivare i dipendenti a mollare subito un progetto non convincente piuttosto che ostinarsi per paura di fallire. Il contrario di quello che accade in Italia dove, per dire, le startup non muoiono mai, ma nemmeno crescono, e quindi restano a galla progetti improbabili.
In Svezia la galleria delle invenzioni fallite, ecco le foto
Il Museo dei fallimenti
Tutto ciò per dirvi che a giugno se avete tempo prendete un volo low cost e andate in Svezia, vicino a Malmoe, nella cittadina di Helsingborg, che si affaccia sul mare della Danimarca, dove Samuel West, uno psicologo, sta aprendo il primo Museo dei Fallimenti. Ci sono in mostra alcune decine di innovazioni, assurde, divertenti, strampalate o in qualche caso solo sfortunate: le lasagne surgelate di una multinazionale di dentrifici; il profumo aromatizzato alla motocicletta della Harley Davidson; la Coca Cola al caffé; o la penna della BIC solo per donne. Ci sono anche molti prodotti tecnologici che hanno avuto vita breve: i famigerati Google Glass, la console di videogiochi della Nokia di cui non a caso abbiamo dimenticato il nome, la macchinina per mandare i tweet, ma anche il SegWay che avrebbe dovuto cambiare la mobilità della città e invece al massimo si vede in qualche parco. Secondo il curatore del museo, vedere questa sfilata di fallimenti fatti da grandi aziende e grandi innovatori, ha un messaggio rigenerante: il tuo fallimento può essere il primo passo del successo. Magari non sarà così per tutti, ma vale la pena di iniziare a provarci.