Quante volte ci si è rotto il telefonino. Cade e il costosissimo schermo va in frantumi. Oppure finisce in acqua e non si accende più nonostante il rito di infilarlo per 24 ore in una busta sigillata piena di riso per assorbire l’umidità. Quante volte? La cosa curiosa è che di solito accade quando sul mercato è arrivato un nuovo prodotto. Una nuova versione del nostro vecchio telefonino e allora noi, inconsciamente, diventiamo più sciatti, più distratti e facciamo in modo di rottamare il vecchio per essere costretti a comprare il nuovo modello.
Non è una opinione, è la scienza a dirlo. Una ricerca condotta da una docente italiana, Silvia Bellezza, alla Columbia Business School di New York e appena pubblicata sul Giornale delle ricerche di marketing. La professoressa Bellezza è partita dall’esame di un sito che contiene le storie di oltre tremila iPhone persi o rubati.
E’ emerso che quando è disponibile sul mercato un nuovo modello, le persone tendono a fare in modo da essere costrette ad abbandonare quello vecchio anche se perfettamente funzionante. Il comportamento “sciatto di proposito” è stato confermato anche con oggetti diversi come occhiali da sole, profumi e persino shampoo e dentifrici. Insomma, se qualcosa si rompe o ce la rubano sparisce il senso di colpa per comprare un ricambio nuovo. E’ uno dei motori del consumismo tecnologico e spiega perché sul mercato escano nuovi modelli di telefonino ogni anno. C’è una sola difesa, una sola alternativa a provocare inconsciamente la rottura del vecchio telefonino: donarlo ad un figlio o ad un parente.